Il premio Oscar per la sceneggiatura va senza dubbio al deputato Angelo Tofalo. Dal suo scranno alla Camera l’onorevole pentastellato evoca scenari vietnamiti quando avverte i colleghi parlamentari: «Da oggi qui la situazione è cambiata: siamo tutti illegittimi e incostituzionali», dice tra le urla dell’aula. «Noi del M5S siamo qui con le valigie e non le abbiamo disfatte. Consigliamo a tutti di fare altrettanto e di andare a casa velocemente, oppure prepararsi a salire sugli elicotteri. Forse non avete capito cosa sta succedendo». Sembra quasi di vedere gli ultimi yankee in fuga dal tetto dell’ambasciata americana a Saigon nel 1975, per l’appunto appesi agli elicotteri che li portano in salvo. In realtà non accade proprio niente di così storico. Le parole dell’onorevole Tofalo sono solo l’inizio dell’ennesimo scontro tra i grillini e la presidente Boldrini, con i primi che definiscono «illegittimi» governo e parlamento e minacciano le dimissioni in massa (beccandosi così le accuse di Pd e Ncd che gli rimproverano una strana convergenza con Forza Italia) e la seconda chiamata a difendere la legittimità dell’aula, ma anche a respingere l’accusa di non aver voluto convocare una capigruppo per calendarizzare la discussione della legge elettorale, per la verità in corso (seppure lentamente) al Senato. Alla fine la capigruppo si fa e i grillini possono cantare vittoria vantandosi di averla avuta vinta sui colleghi del Senato. Anche se non è proprio così. Nella riunione si decide infatti di calendarizzare la discussione della legge nella commissione Affari costituzionali, ma la decisione finale è rimandata a un incontro tra la stessa Boldrini e il presidente del Senato Grasso. «Il M5S chiederà che queste procedure siano svelte e si risolvano in poche settimane – dice Luigi Di Maio -. Poi tutti a casa e tutti alle elezioni». Per qualche ora la parola che ricorre più spesso alla Camera è «illegittimi», che i grillini brandiscono come una clava nei confronti degli altri parlamentari. Il ragionamento dei pentastellati è semplice: se la Consulta ha bocciato il porcellum, tutti coloro che sono stati eletti con quella legge sono illegittimi. Il bello è che anche Forza Italia la pensa così, creando in questo modo un’inedita alleanza che scandalizza Fabrizio Cicchitto e fa dire al democratico Ettore Rosato: «Alla Camera asse fra berlusconiani e cinque stelle. I populismi si uniscono». I grillini chiedono di tornare al Mattarellum e di mettere subito la legge al voto. Scontrandosi però con la Boldrini. «Questa Camera è legittima e legittimata a operare» dice la presidente, accusata di non voler convocare la capigruppo che potrebbe sbloccare la situazione. E a questo punto per protesta i grillini abbandonano l’aula e si riuniscono in assemblea. Come se non bastasse a soffiare sul fuoco ci si mettono anche Beppe Grillo e Renato Brunetta. Dal suo blog il leader proclama: «Il parlamento è illegittimo. Villarosa e Di Maio non le mandano a dire e la Boldrini sbrocca!». «Illegittimo», ripete anche Brunetta, che se la prende pure con Napolitano: «E’ stato nominato due volte da un parlamento eletto con il porcellum», quindi, anche lui è illegittimo. E’ sera ormai quando l’assemblea congiunta di deputati e senatori a cinque stelle finisce. L’umore è alto visto che in molti sono convinti di aver riportato una vittoria al termine dell’ennesima battaglia parlamentare. Che per adesso è solo sospesa. I grillini si dicono infatti pronti a mettere in campo nuove e più forti iniziative di lotta se la discussione sulla riforma del porcellum non dovesse procedere come auspicato. «E quello che abbiamo finora sarà nient’altro che un antipasto», promette un senatore.