BARCELONA, SPAIN - JULY 20: Tania Cagnotto and Francesca Dallape of Italy compete in the Women's 3m Springboard Synchronised Diving preliminary round on day one of the 15th FINA World Championships at Piscina Municipal de Montjuic on July 20, 2013 in Barcelona, Spain. (Photo by Clive Rose/Getty Images)

La paura, la concentrazione, il vuoto zen in cui ogni ricordo deve essere strizzato e subito messo da parte. Davanti a sé,  il colore azzurro dell’acqua appena increspata di una piscina. E poi la solitudine infinita dell’altezza, quella del trampolino che ti risucchia dal mondo e ti lascia in bilico, sospeso come un uccello pronto a spiccare il volo. Infine, la caduta, il gesto «dove metti tutta la tua vita». Puoi precipitare bene o male, volteggiare, avvitarti, fare un salto morale e forse sbagliare il conteggio dei secondi. Puoi anche ferirti, tutto sommato potresti anche morire. Poi, però, c’è l’acqua che ti si attacca addosso e il tuo corpo si inabissa senza sprofondare. Riemerge, a volte vittorioso, altre umiliato dal «difetto».

La ricerca della perfezione è una strada lunga da percorrere, meglio indossare due costumi, uno sull’altro perché aiuta lo «scivolamento». Lo sanno molto bene Nadja e Karla, ragazzine dodicenni che vengono selezionate per frequentare una scuola sportiva: loro specialità, i tuffi. Solo che Karla, taciturna adolescente spinosa, è la numero uno, assoluta, di quella disciplina e Nadja le è così amica da immaginarsi sempre come «seconda». Tanto da non puntare su se stessa né accorgersi dei propri miglioramenti. I cavalli hanno quattro zampe e prima o poi inciampano, recita il proverbio russo che la madre di Nadja ama ripetere la sera, quando l’umore è sotto i piedi. Non per smania di competizione, ma per spingere la figlia verso il mare aperto della vita.

In realtà, sui bordi di quella piscina, entrambe le tuffatrici, sudando sotto la temperatura di trenta gradi e annusando cloro, impareranno a affrontare gli ostacoli, cresceranno confrontandosi e sacrificando i loro pomeriggi al rigore della perfezione. Conosceranno l’amore, l’invidia, l’illusione e inseguiranno i loro sogni di poco più che bambine avviate verso un futuro fuori norma.
Martina Wilder è l’autrice tedesca che sarà ospite quest’anno alla Fiera dedicata alla letteratura per ragazzi di Bologna. È lei ad aver scritto La regina del trampolino che ora La Nuova Frontiera Junior porta in Italia (uscita a metà marzo, pp. 240, euro 16), con la traduzione di Anna Patrucco Becchi.

Così Karla e Nadja, che convidono un armadietto, la merenda della macchinetta, l’insoddisfazione di un’età ingrata, le ombre (in realtà ingrandite dalla paura dell’abbandono) che si addensano su un uomo che comincia a frequentare la casa della prima, nella veste di nuovo compagno della madre, dovranno passare per una dolorosa separazione – simboleggiata dalla malattia di Karla – per ritrovarsi e, soprattutto, per chiarirsi. Una lascerà lo sport per concedersi di essere «normale», l’altra prenderà il volo e chissà se un giorno punterà i piedi proprio sul podio delle Olimpiadi.