Rimangono tutte in zona bianca le regioni, nonostante il monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della salute segnali un aumento dell’incidenza del virus, che tocca i 68 nuovi casi ogni centomila abitanti in sette giorni, e un indice Rt a 1,56, sopra la soglia epidemica.

Sono numeri che, prima dei vaccini, avrebbero portato diverse regioni in zone più o meno colorate ma che oggi, con i nuovi indicatori, non preoccupano più di tanto i governatori.

I dati del giorno, circa 6.600 nuovi casi positivi al virus e 24 morti, confermano l’accelerazione del virus ma anche il suo limitato impatto sugli ospedali, visto che sono occupati da malati di Covid-19 solo il 3% dei posti letto in terapia intensiva e il 4% in area medica.

L’unica a rischiare è la Sardegna. Sull’isola si sfiora la soglia del 10% nel tasso di occupazione delle terapie intensive, che l’avrebbe portata in zona gialla. Anche se la tenuta dei reparti non preoccupa, i pazienti più gravi a livello nazionale sono aumentati da 201 a 277 nell’ultima settimana (+37%), un aumento decisamente più rapido rispetto a quelli dei casi (+12%) e dei decessi (+27%).

Secondo le proiezioni degli esperti, il trend dell’epidemia non è più esplosivo come qualche settimana fa: tra sette giorni l’indice Rt potrebbe scendere a 1,23.