Anche stavolta la scelta è stata improntata ad una linea morbida, per salvaguardare il lavoro svolto e gli interessi economici sottostanti. Il regolamento per la partecipazione al Festival di Sanremo parlerebbe chiaro: le canzoni in gara devono essere inedite, quindi mai ascoltate prima dal pubblico. A violarlo quest’anno è stato Gianni Morandi, pubblicando sul proprio profilo facebook alcuni frammenti della canzone in competizione Apri tutte le porte, scritta per lui da Jovanotti. La scelta della Rai è stata quella di non escludere il celebre cantante, adducendo una motivazione piuttosto bizzarra: «Si è trattato di un puro inconveniente tecnico, dovuto alla necessità di Morandi di portare un tutore alla mano destra a seguito dell’incidente occorsogli alcuni mesi fa. L’impedimento al movimento della mano ha determinato l’errore per cui Morandi ha messo in rete il back stage che stava vedendo privatamente». Incentrato invece sulle scuse il post di Morandi, che ha definito se stesso «un imbranato» in merito alla gestione dei social. Sergio Cerruti, presidente dell’Associazione Fonografici Italiani, ha commentato sarcasticamente con un «è stata la mano di Dio» parafrasando il film di Sorrentino, mentre più dure sono le accuse del Codacons, che ha dichiarato di star valutando un ricorso in tribunale. Al di là del singolo caso, rimane la questione di un punto del regolamento sanremese che viene puntualmente violato – l’anno scorso era stato il turno di Fedez, anch’egli graziato – ma sulla cui esecuzione vige la più grande discrezionalità.

IL PRIMO CASO risale al ’57, quando La cosa più bella (di Pinchi-Olivieri), cantata da Carla Boni e Tonina Torrielli, venne esclusa perché non inedita. Nel corso degli anni sono stati coinvolti in casi analoghi Loredana Berté, Patty Pravo, Jo Squillo, Ornella Vanoni, Silvia Conti, Gerardina Trovato, Riccardo Sinigallia, Emy Cesaroni, Simone Cristicchi, Chiara Civello.