In poche ore cinque morti, un turista russo (americano secondo altre fonti) e quattro palestinesi, e almeno 10 feriti in tre attacchi tentati o compiuti da palestinesi: due nella zona araba occupata di Gerusalemme e altri due a Petah Tikva e a Giaffa.

L’attacco più violento è avvenuto sul lungomare di Giaffa dove un 22enne di Qalqilya (Cisgiordania) ha accoltellato e ucciso un uomo e ferito altre nove persone. Poi ha tentato la fuga. Inseguito della polizia è stato raggiunto tra le automobili ferme nel traffico ed ucciso sul posto. Un video mostra un poliziotto che gli spara di nuovo contro mentre è già a terra morto o morente. A Giaffa qualche ora prima era andato il vice presidente Usa Joe Biden da lunedì in visita ufficiale in Israele. Qualche ora prima a Gerusalemme Est un uomo in sella a una motocicletta ha sparato contro alcuni poliziotti israeliani in via Salah Edin ferendone due, prima di essere colpito e ucciso dal fuoco di altri agenti in zona. Un attacco armato nella parte commerciale della Gerusalemme araba non si registrava da diversi anni. Non lontano da quella zona, nei pressi della Porta di Damasco, una donna palestinese è stata uccisa perchè avrebbe tentato di pugnalare un poliziotto. Infine a Petah Tikva un palestinese ha accoltellato un ebreo ultraortodosso. Quest’ultimo, secondo una versione dell’accaduto, avrebbe estratto la lama conficcata nel suo collo e l’avrebbe usata per colpire e uccidere l’aggressore. Da Gaza Hamas si è felicitato. «Gli attacchi dimostrano che sono destinati a fallire i tentativi di mettere fine all’Intifada che invece proseguirà fino al raggiungimento dei suoi obiettivi», ha scritto il movimento islamico in un comunicato.

L’escalation è avvenuta mentre i media diffondevano con particolare evidenza i risultati di un sondaggio del Centro di ricerche americano Pew secondo il quale circa la metà degli ebrei israeliani (48%) è favorevole alla deportazione degli cittadini arabi (palestinesi) dal paese. Alla domanda fino a che punto gli intervistati fossero d’accordo sull’espulsione degli il risultato fra gli ebrei è stato: 21% “fortemente d’accordo” e 27% “per lo più d’accordo”. Contrari il 46%, si è opposto: il 29% sostenendo di “non essere favorevole” e 17% di “non essere per niente d’accordo”. Secondo il sondaggio inoltre il 42% degli ebrei israeliani ritiene che le colonie ebraiche costruite nei Territori occpati aiutino la sicurezza di Israele contro un 30% che crede che questa ne sia danneggiata.

Proseguono nel frattempo gli arresti notturni di palestinesi compiuti dall’esercito tra Gerusalemme Est e la Cisgiordania, nelle zone di Ramallah, Betlemme, Qalqilya, Nablus, Hebron. Diciotto palestinesi sono stati accusati di “sospetta attività illegale”, inclusi due cugini, il 12enne Awni Taqatqa e il 16enne Mahmoud Taqatqa. Ieri le ruspe militari hanno demolito a Hebron la casa del palestinese Ibrahim Skafi, ucciso lo scorso 4 novembre dopo aver investito con la sua automobile un poliziotto israeliano Benjamin Yaakovich (poi morto in ospedale).