Non si fermano gli attacchi turchi contro le basi del Partito dei lavoratori kurdi (Pkk). L’aviazione di Ankara ha colpito ieri le strutture del Pkk nelle montagne del Nord dell’Iraq, a Qandil, Avashin e Basya, e in territorio turco a Sirnak. Gli attacchi avrebbero raggiunto strutture militari del partito di Ocalan. I raid turchi invece non hanno come obiettivo basi e postazioni dello Stato islamico dallo scorso sabato.

Non si è fatta attendere la dura reazione dei militanti kurdi. Tre soldati turchi sono stati feriti da uomini del Pkk a Dogubayazit. Uomini armati hanno attaccato e ucciso l’alto ufficiale, Arslan Kulaksiz, nella provincia di Mus. A Lice due poliziotti sono stati arrestati dalle Unità di difesa popolare del Pkk (Hpg). A Dicle e Hakkari sono state colpite da razzi e attacchi armati le stazioni di polizia locale e un tribunale.

Ad Amed continuano le proteste contro la polizia, in alcuni quartieri della città, che si trova nella provincia di Diyarbakir, sono state innalzate barricate e si sono formati comitati popolari di auto-difesa. Nella città di Adana continuano le perquisizioni sommarie e gli arresti di militanti del Pkk. Stesse scene si sono ripetute nelle città di Izmir, Mardin, Hatay e Gaziantep. È stato dato alle fiamme l’oleodotto Kirkuk-Ceyhan che trasporta il petrolio dal Kurdistan iracheno in Turchia. Lo scorso martedì un’esplosione simile aveva colpito il gasdotto che collega Iran e Turchia, nella provincia di Agri.

Turchia e Stati uniti hanno stabilito una zona di sicurezza nel Kurdistan siriano (Rojava) che ha ottenuto il via libera della Nato in un vertice speciale che si è tenuto a Bruxelles lo scorso martedì. Per il leader del Partito democratico del popolo (Hdp), Salahettin Demirtas, si tratta di un tentativo di Ankara di fermare la formazione di uno stato kurdo nella Rojava. Per Demirtas, il presidente Erdogan non vuole colpire i jihadisti ma è seriamente preoccupato della possibilità che qui nasca uno stato contiguo che unisca kurdi siriani e iracheni.

Hdp, che ha vinto le elezioni del 7 giugno ottenendo il 13% dei voti, ha anche chiesto alle autorità turche di riprendere il processo di pace con il Pkk, interrotto dalla campagna anti-terrorismo lanciata il 24 luglio scorso. Il parlamentare Hdp di Sanliurfa, Osman Baydemir, ha criticato le dichiarazioni di Erdogan che aveva definito chiusa la pagina del processo di pace con il partito di Ocalan.

Demirtas si è detto pronto ad accettare che i parlamentari della sinistra kurda turca sospendano la loro immunità parlamentare per permettere indagini anti-terrorismo. Erdogan aveva chiesto che venisse revocata l’immunità ai politici del partito. Tra i 1061 arresti degli ultimi giorni, centinaia sono attivisti di Hdp.

Il parlamento turco ha discusso e bocciato ieri anche della possibile formazione di una commissione di inchiesta sui recenti attentati che hanno attraversato il paese, incluso l’attacco di Suruç, in cui hanno perso la vita 32 giovani socialisti che portavano aiuti al cantone di Kobane. Il partito islamista moderato Akp e gli ultranazionalisti di Mhp hanno votato contro la proposta. Mentre Hdp si è espresso a favore insieme ai kemalisti di Chp.