In una piazza Syntagma gremita, Alexis Tsipras ha chiesto un nuovo, forte, mandato popolare, per poter difendere gli interessi del popolo greco. Ai giovani, ai dipendenti pubblici e privati, agli agricoltori, il leader della sinistra greca ha chiesto: «Di chi vi fidate, chi si batterà con forza per voi, Syriza o la destra? Non certo chi non ha voluto aprire per quattro anni la lista Falciani, chi non vuole battere la corruzione, chi non ha nessuna intenzione di lottare». Un Alexis Tsipras molto energico, con la camicia bianca aperta e ovviamente senza cravatta, ha ricordato che il suo governo si è battuto per sette mesi come un leone, contro le oligarchie europee che hanno difeso l’austerità e che la Grecia, con la sua dignità, è diventata un punto di riferimento per tutta l’Europa.

«La sinistra non abbandona il campo della lotta, si rialza e combatte, pronta anche a sporcarsi le mani, anche a sanguinare, per garantire al nostro popolo un futuro», ha sottolineato il leader della Coalizione della Sinistra Radicale greca. Nella manifestazione conclusiva della sua campagna elettorale – incomparabilmente più grande di quella del centrodestra, che giovedì aveva scelto la piccola piazza Omonia – il 41enne ex primo ministro greco ha chiesto a tutti i cittadini di unire le forze per non permettere il ritorno della vecchia destra, per non sostenere chi vorrebbe relegare il governo della sinistra a una parentesi storica.

Tsipras, come aveva fatto il suo ex ministro degli esteri Nikos Kotzias, parlando ieri al manifesto, ha chiesto che non vada perso nessun voto, «per riuscire a conquistare anche due soli deputati oltre la soglia dei 150 seggi, la maggioranza assoluta». Il presidente di Syriza si è rivolto ai giovani sottolineando che una loro rinuncia al voto sarebbe un sostegno indiretto al vecchio sistema politico del paese, e alla corruzione. «Anche se si aspettavano di più, ci chiedevano di più, devono capire che gli eroi non sono quelli di una sera, ma tutti gli uomini che affrontano sempre le lotte, con avversità e successi, dando un sostegno concreto alla speranza in Grecia ed in Europa».

Alexis Tsipras si è detto convinto che la manifestazione abbia decretato il risultato, il successo nelle elezioni di domenica, dichiarandosi certo che il paese non tornerà indietro e che la Grecia sarà un esempio per l’Europa. Alla fine del suo intervento, sul palco della manifestazione sono saliti il leader di Podemos, Pablo Iglesias, l’eurodeputata verde Ska Keller, candidata alla presidenza della Commissione Europea nel 2014, Gregor Gysi dalla sinistra tedesca della Linke, e, dal partito comunista francese, Pierre Laurent (Italia vistosa assente, ndr). Una prova concreta di solidarietà e pieno sostegno politico, mentre in tutta la piazza riecheggiavano le strofe di «Bella Ciao».

Tsipras ha rilanciato con forza la sua sfida, dicendo ai greci che «la sinistra europea non è stata messa nell’angolo, al contrario. Ha al suo fianco i verdi, i movimenti, molti socialisti, ma soprattutto, i popoli di questa Europa». E parlando degli avversari di Nuova Democrazia, ha voluto ricordare che il partito dell’ex primo ministro, Andònis Samaràs, guidato, oggi da Vanghèlis Meimarakis, si trova esattamente nel campo opposto, quello della Merkel e dell’austerità. Bandiere viola e bianche, volti sorridenti, e un cartello che spiccava su tutti gli altri, tra la folla di piazza Syntagma, con sopra scritto «potè, potè, potè pia deksia» (mai, mai , mai più la destra). Tsipras, infine, ha voluto onorare la memoria del rapper antifascista Pavlos Fyssas, ucciso due anni fa da un membro di Alba Dorata. Proprio due giorni fa, il leader dei neonazisti greci, Nikos Michaloliakos, in una nuova intervista provocatoria, ha rivendicato la responsabilità politica del delitto.

Ieri sera, Tsipras, ha lanciato un appello a tutti i greci, chiedendogli di combattere tutti i giorni l’ideologia fascista, dicendo «no» alla strumentalizzazione della paura. Una realtà che è strettamente collegata a quanto sta avvenendo in queste settimane, perche «quanti, in Grecia, chiedevano al governo della sinistra, per quale motivo non affondasse i barconi dei profughi e dei migranti, in realtà, stavano srotolando il tappeto rosso al passaggio di Alba Dorata».

«Syriza continua a lottare, come ha fatto in questi mesi, riaprendo la televisione pubblica, aiutando, con nuove leggi, 300.000 famiglie in forte difficoltà economica, permettendo ai cittadini indebitati con lo stato di pagare quanto dovuto in cento rate mensili,e chiudendo un accordo con i creditori che permette l’alleggerimento del debito e la fine dei licenziamenti». È questo l’appello di Alexis, a cui i cittadini di Atene hanno risposto con forza. Ed anche tutti gli ultimi sondaggi, mostrano una inequivocabile tendenza delle ultime ore, favorevole alla sinistra ellenica.