Invito a Berlino per Alexis Tsipras. Il primo ministro greco vedrà Angela Merkel lunedi’ prossimo, 23 marzo. E’ la prima volta che Tsipras va in Germania, mentre il premier ha già fatto il giro delle capitale che contano da quando è stato eletto. L’invito arriva in un momento particolarmente critico, con le scadenze che accelerano e lo spettro di un Grexident – un default che nessuno ha veramente voluto né tanto meno programmato – rischia di diventare realtà, come continua ad insistere ossessivamente il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble. Ieri, la Grecia ha rimborsato ancora 560 milioni all’Fmi e venerdi’ arrivano a scadenza altri 336 milioni, sempre da restituire all’istituzione di Washington. In totale, a marzo sono 1,5 miliardi che la Grecia deve restituire all’Fmi. Poi arriveranno le scadenze di aprile, sempre verso l’Fmi: 400 milioni, poi 746. E questa settimana c’è il pagamento di 1,6 miliardi di Buoni del Tesoro a breve termine (la Grecia ha emesso Bot per 1,3 miliardi la scorsa settimana e mercoledi’ ci sarà una nuova emissione, sola possibilità di manovra che resta nelle mani di Atene).

L’invito a Berlino arriva dopo un fine settimana di forti polemiche tra Atene e Berlino. C’è stato il video di Yanis Varoufakis che manda a quel paese con il dito alzato la Germania (e che il ministro afferma essere falso). Varoufakis ha fatto probabilmente un passo falso a farsi intervistare da Günther Jauch, animatore tv di grande successo in Germania (ha brillato nella trasmissione Chi vuole diventare milionario?), dove gli è stato presentato il video incriminato del 2013. Probabilmente è stato troppo superficiale a farsi fotografare per un servizio di gossip con la moglie su Paris Match. Ma tutti questi episodi triviali sembrano nascondere un progetto ben più tragico: la Ue, attraverso l’Eurogruppo, vuole mettere all’angolo Syriza. Un deputato Cdu vicino a Merkel, Michael Fuchs, si è lasciato scappare una spiegazione inquietante: se passa l’idea che “la Grecia puo’ fare come vuole, questo darebbe un aiuto considerevole a Podemos”, in Spagna.

Da ieri, è comunque cominciata l’analisi della situazione finanziaria greca da parte degli emissari delle “istituzioni”, la ex trojka più il Mes. Secondo Klaus Regling, direttore generale del Mes – principale creditore della Grecia, che ha finanziato il 40% del debito di Atene – nessuno sa con precisione oggi in che stato siano le finanze del paese, anche se teme che “l’avanzo primario sia diminuito, forse scomparso”. Regling afferma che “il Grexit non è un obiettivo politico”, ma teme un possibile incidente.

Il viaggio di Tsipras a Berlino dovrebbe servire per distendere il clima tra Grecia e Germania, dove da giorni si accumulano dichiarazioni di fuoco. Sigmar Gabriel, vice-cancelliere e Spd, ha ingiunto ieri al governo greco di smettere di “insultare” la Germania, dopo le caricature di Schäuble con la divisa nazista, le minacce di dare il visto Schengen a immigrati e jihadisti per inondare la Germania da un lato, a cui i media tedeschi rispondono con il disprezzo contro i greci pelandroni che non rispettano gli impegni.