Donald Trump ha deciso di ritirarsi da un altro importante accordo sul controllo degli armamenti, il trattato Cieli Aperti (Open Skies), negoziato tre decenni fa e firmato da 34 Stati, tra cui la Russia, che consente alle nazioni che lo hanno sottoscritto di sorvolare i rispettivi territori con strumenti di rilevazione elettronica per verificare le attività militari.

Secondo Trump la Russia, oltre a non aver concesso il diritto di sorvolo su alcune installazioni missilistiche e nel corso di importanti manovre militari, ha più volte violato il trattato. Cita una serie di rapporti riservati in cui il Pentagono e l’intelligence Usa denunciano sorvoli sul territorio Usa per mappare le infrastrutture critiche, possibili bersagli di attacchi informatici. Gli Usa inoltre sostengono che le immagini ricavate dai voli di ricognizione possono essere ottenute a un costo minore attraverso l’impiego di mezzi satellitari.

Nonostante tutte le motivazioni apportate da Washington, il ritiro dal trattato provocherà, oltre a un innalzamento della tensione con la Russia, anche l’ira di alcuni membri del Congresso. Gli analisti infatti sottolineano che uscendo dal trattato gli Usa perderanno il diritto di condurre voli di ricognizione in Russia, che però potrà continuare a sorvolare l’Europa, raccogliendo informazioni sulle basi militari statunitensi in territorio europeo.

Secondo il New York Times, Trump sarebbe anche intenzionato a ritirare gli Usa dall’ultimo importante trattato militare in vigore con la Russia, il New Start, che limita gli arsenali nucleari dei due Paesi a 1.550 missili ciascuno. Il New Start scadrà poche settimane dopo l’inizio del nuovo mandato presidenziale e, se rieletto, The Donald non vorrebbe rinnovarlo.