È nuovamente tempo di ricambio: Donald Trump ha annunciato l’intenzione di nominare William Barr capo del Dipartimento di Giustizia, al posto del dimissionario ob torto collo Jeff Sessions, e l’ex giornalista di Fox News Heather Nauert ambasciatrice Usa alle Nazioni unite per sostituire l’altrettanto dimissionaria Nikki Haley.

Riguardo Barr, Trump ha affermato che «era la mia prima scelta dal primo giorno» perché, avendo ricoperto il ruolo di procuratore generale con la prima amministrazione Bush dal 1991 al 1993, è il più qualificato.
Barr, come Trump, sostiene l’importanza dei poteri esecutivi del presidente e ha criticato molti aspetti dell’indagine del Russiagate, sostenendo che il consigliere speciale Mueller abbia assunto troppi pubblici ministeri di simpatie democratiche.

Barr ha anche appoggiato la richiesta di Trump di aprire una nuova indagine su Hillary Clinton, per un accordo sull’estrazione dell’uranio che l’amministrazione Obama aveva approvato quando lei era segretaria di Stato.

Ora la sua nomina dovrà essere confermata dal Senato e se l’appoggio repubblicano non sembra in grosso pericolo, i democratici hanno già dichiarato parere contrario, come spiega il senatore Richard Blumenthal, democratico del Connecticut: «Richiederò a Barr l’impegno inequivocabile di proteggere l’indagine di Mueller e di operare indipendentemente dalla Casa bianca – ha affermato in una nota – Il passato suggerisce come il signor Barr sia più interessato a favorire il presidente, piuttosto che analizzare obiettivamente leggi e fatti».

L’ex governatrice della Carolina del Sud e ambasciatrice Usa all’Onu uscente Nikki Haley, intanto, ha chiuso la sua parentesi diplomatica con una sconfitta: l’Onu ha bocciato una risoluzione proposta da lei in cui chiedeva la condanna di Hamas per il lancio di razzi verso il territorio israeliano e per incitamento alla violenza.

La risoluzione non prevedeva una condanna dell’assedio israeliano della Striscia né le operazioni contro Gaza, compresa quella del mese scorso quando, in un’incursione, è stato ucciso un alto funzionario del movimento islamico. A far bocciare la proposta è stata la richiesta del Kuwait di applicare la regola dei due terzi, anche se di norma per le risoluzioni non vincolanti è sufficiente la maggioranza semplice: con 87 voti favorevoli, 57 contrari e 33 astenuti la maggioranza richiesta non è stata raggiunta.

Per sostituire il falco filo-israeliano Haley potrebbe arrivare una neofita assoluta di politica estera: Nauert, prima di essere scelta nel 2017 come portavoce del Dipartimento di Stato, era parte della trasmissione preferita di Trump, Fox and Friends. Per il Senato sarà difficile sostenere che la sua candidatura è così solida da essere confermata. L’ex giornalista è gradita al Dipartimento di Stato ed è nota per l’amicizia con Ivanka Trump e suo marito Jared Kushner.

La scelta di un personaggio tanto debole come ambasciatore Onu, un ruolo che – come dimostra la bocciatura della risoluzione di Haley – necessita di personaggi competenti a tanti livelli, inclusa la diplomazia più raffinata e meno visibile, sembra dettato dal disprezzo di Trump verso le Nazioni unite e che ha sempre rivendicato sin dalle primarie repubblicane.