L’amministrazione Trump ha revocato i permessi di soggiorno temporanei a circa 200mila salvadoregni che vivono negli Stati uniti dal 2001, a causa di una serie di terremoti molto distruttivi, aprendo così una strada che porta alla loro espulsione.

Ad inizio novembre Trump aveva tolto le protezioni a 2.500 nicaraguensi, che vivevano negli Usa da decenni; a fine novembre le protezioni sono state tolte a 60mila haitiani.

Ora un documento del Dipartimento della Sicurezza nazionale inviato ai deputati – e a cui si rifà il Washington Post che per primo ha pubblicato la notizia – ha comunicato ai salvadoregni di avere fino al 9 settembre 2019 per lasciare gli Stati uniti o per trovare nuovi documenti legali per poter restare.

Il capo del Dipartimento per la Sicurezza interna, Kirstjen Nielsen, ha spiegato che dal 2001 le condizioni di vivibilità a El Salvador, sono molto migliorate, per cui ora verrebbe meno la ragione per cui queste persone si trovano negli Stati uniti, anche se dopo tutti questi anni fanno ormai parte della società americana.

A esprimersi sulla questione dovrà essere il Congresso, che ha i poteri per dare una «soluzione permanente» allo status di immigrati dei salvadoregni che «hanno vissuto e lavorato negli Usa per molti anni – ha spiegato Nielsen – I 18 mesi dati dall’amministrazione Trump permetteranno ai deputati di trovare una potenziale soluzione legislativa».