La vittoria dei «Protectors» nativi americani che grazie al governo Obama sono riusciti a mettere un freno al segmento della Dakota Access Pipeline che passa per le acque della riserva di Standing Rock rischia di essere momentanea.

Tra un mese, infatti, Donald Trump diventerà presidente degli Stati uniti a tutti gli effetti e ha già fatto sapere di voler rovesciare l’ennesima decisione ambientalista obamiana.

Secondo il deputato Kevin Cramer (un repubblicano proprio del Nord Dakota e tra i papabili per il ministero dell’Energia) la decisione della Casa bianca è carta straccia «da gettare nel fiume Potomac» (a Washington, ndr) e sarà sicuramente rovesciata dalla nuova amministrazione.

Trump – che ha investito personalmente nelle azioni del progetto prima di candidarsi – ha già fatto sapere che sostiene il mega oleodotto da 3,7 miliardi di dollari e 1800 km (completato ormai al 70%).