Stati uniti e Canada hanno deciso di comune accordo di chiudere temporaneamente la frontiera e di limitare gli scambi alle esigenze commerciali.

Nella consueta conferenza stampa a Trump è stato chiesto se «temporaneo» significasse «30 giorni». La risposta è stata affermativa: «Si spera che alla fine dei 30 giorni saremo in ottima forma».

In realtà nei documenti ufficiali non si parlava di finestra temporale e Trudeau non ha indicato una scadenza. Trump ha aggiunto che la vita non tornerà alla normalità «per mesi» e di considerarsi un «presidente in guerra» con il paese che combatte la pandemia di «virus cinese».

Sull’uso di questo termine non c’è modo di fargli invertire rotta. Incalzato dai giornalisti, Trump ha sostenuto che anche i cinesi e i cino-americani la pensano come lui: il virus proviene dalla Cina quindi è a tutti gli effetti un virus cinese.

Secondo Trump, inoltre, la Cina avrebbe dovuto avvertirlo prima di ciò che stava accadendo, come se non fosse stato lui, solo due settimane fa, a definire il coronavirus una «bufala dei democratici» quando ormai tutte le televisioni del globo erano invase da immagini provenienti da mezzo mondo in lotta contro l’epidemia.

Anche se riluttante, Trump ha dovuto inviare delle navi ospedaliere verso New York e la costa occidentale nonostante, o forse proprio grazie, la polemica scoppiata con il governatore dello Stato Andrew Cuomo, suo feroce oppositore, che da giorni chiedeva un aiuto federale per avere letti, respiratori e materiale medico in previsione dell’ondata di contagi.

La Casa bianca e il Congresso si stanno affrettando a svelare i dettagli di un imponente pacchetto di stimoli per aiutare un’economia sempre più danneggiata dalla pandemia. A Capitol Hill c’è la speranza che il Congresso possa approvare un accordo già in settimana.

Il presidente parla di oltre mille miliardi di dollari in spese, ma non è facile votare una cifra simile. Un primo disegno di legge, firmato da Trump a inizio del mese, si concentrava sui finanziamenti per vaccini, Stati e operatori in prima linea contro la pandemia.

Il Senato non ha ancora approvato un secondo disegno di legge già votato dalla Camera e un terzo pacchetto da mille miliardi diventa più complesso.

La misura dovrebbe includere pagamenti diretti a privati, prestiti alle piccole imprese, riduzioni delle imposte sui salari, agevolazioni creditizie per le grandi imprese e agevolazioni per le operazioni commerciali.

Mentre il governo cerca di salvare il salvabile con iniezioni di denaro e mosse di buon senso sanitario che si sarebbero dovute fare settimane fa, il senso di incertezza si sparge nel paese dove si registra un incremento di vendite di armi.

Gli americani sono spaventati, più che dal contagio, dai possibili disordini pubblici. Un noto rivenditore di armi online ha reso pubblici alcuni dati: dal 23 febbraio al 4 marzo le vendite sono aumentate del 68%. In Carolina del Nord e Georgia si sono verificati picchi, rispettivamente, del 179% e del 169%.