Non si fermano le polemiche successive alla conferenza stampa tenuta giovedì da Trump, nel corso della quale il presidente ha detto di aver «ereditato un disastro» ed ha definito false tutte le notizie riguardanti i rapporti del suo staff con la Russia, mantenendosi aggressivo ed evidentemente ignorando i consiglieri che l’avevano esortato ad assumere un tono più morbido.

L’ennesimo attacco di petto verso la stampa ha scatenato una reazione, e non da parte dei media liberal, ma dalla super conservatrice Fox News.

Shepard Smith, giornalista veterano dell’emittente, in diretta ha difeso la categoria: «Non siamo pazzi, è pazzesco quello che vediamo tutti i giorni. Lui continua a ripetere frasi ridicole sulla stampa che mente, intanto evita le domande sulla Russia. L’opposizione è stata hackerata dai russi, il tuo staff era al telefono con loro quel giorno e i pazzi siamo noi a fare domande in proposito?».

Ma Trump va avanti come un treno e twitta che ciò che innervosisce la stampa falsa e corrotta è la gentilezza con cui lui viene trattato dalla stampa per bene che ne tesse le lodi e cita il razzista e xenofobo Limbaurgh che nella sua trasmissione radiofonica ha lodato la performance di Trump.

Mentre la polemica era in corso è arrivatala notizia dell’Associated Press: 100mila soldati della guardia nazionale saranno mobilitati per stanare gli immigrati irregolari, coinvolgendo 11 Stati americani.

La Casa bianca, tramite il portavoce Spicer, ha immediatamente smentito, ma l’Ap ha riferito di aver preso visione della bozza di un memo (che di norma integra i decreti presidenziali) di 11 pagine destinato alle autorità per l’immigrazione.

Il modo di in cui è stata accolta la smentita di Spicer la dice lunga sul livello di credibilità raggiunto da questa Casa bianca. Molti hanno sottolineato che la smentita arrivava dalla stessa persona che aveva negato qualsiasi implicazione di Flynn con i russi, poche ore prima che queste fossero rese pubbliche dal New York Times e dal Washington Post.

La notizia dell’impiego della guardia nazionale arriva il giorno dopo lo sciopero degli immigrati che ha fatto chiudere ristoranti ed esercizi commerciali in tutta America.

A New York gli organizzatori delle proteste hanno segnalato che almeno un centinaio di chiese della città è disposto ad accogliere le persone senza documenti che hanno bisogno di un rifugio perché a rischio espulsione e che le manifestazioni non si fermeranno ora.

La conferenza stampa era stata indetta per annunciare la nuova scelta di Trump come segretario del lavoro, dopo che Andrew Puzder si era dovuto ritirare in quanto non raggiungeva i voti repubblicani necessari per essere eletto.

Il nuovo nominato è R. Alexander Acosta, preside della scuola di legge della Florida International University che, se confermato, sarebbe il primo ispanico del gabinetto di Trump. Oltre a Puzder, Trump deve anche sostituire Flynn, dimessosi questa settimana da consigliere per la sicurezza nazionale, travolto dallo scandalo dei rapporti con i russi.

E questa nomina potrebbe essere più difficile. Al momento il vice ammiraglio in pensione Robert S. Harward, chiamato da Trump, ha rifiutato l’incarico.

Il Senato, però, ha confermato Scott Pruitt per dirigere l’Environmental Protection Agency. Pruitt, ex procuratore generale dell’Oklahoma, si è costruito una carriera cercando di bloccare legalmente le principali norme ambientali dell’ente che andrà a dirigere e chiedendo di limitarne l’autorità.

Un senatore repubblicano, Collins del Maine, ha votato contro Pruitt, mentre due democratici (Joe Manchin III del West Virginia e Heidi Heitkamp), provenienti da uno Stato ricco di carbone dove gli elettori in generale si oppongono alle norme ambientali, hanno votato a favore.

Al Senato i democratici avevamo fatto opposizione tutta la notte contro Pruitt e esortato il senatore McConnell del Kentucky, leader della maggioranza, a ritardare il voto di conferma fino a martedì, quando l’ufficio del procuratore generale dell’Oklahoma renderà pubbliche 3mila email di Pruitt correlate alle sue comunicazioni con l’industria dei combustibili fossili.

Questa elezione comincia, quindi, a paventarsi come l’ennesimo scandalo annunciato che porterà altre inevitabili polemiche e manifestazioni.