Ha festeggiato in piazza la «liberazione» della città e la prima, clamorosa e storica conquista di Ca’ Susegana da parte del centrosinistra. Said Chaibi, 22 anni, neo-consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà, incarna la nuova Treviso. Figlio di genitori marocchini (con un fratello 21enne e una sorella di 16 anni), è arrivato molto piccolo dalle Marche nella città di Marca. Un dipoloma professionale, si è guadagnato da vivere in mille modi: compilando dichiarazioni dei redditi e servendo ai tavoli di una “dinner disco”, distribuendo volantini pubblicitari o in uno studio legale. «Ora sono precario disoccupato come tanti altri giovani…», scherza, mentre saluta la madre raggiante

Come ci si sente dopo il trionfo?

Sinceramente, non l’ho ancora capito fino in fondo. Abbiamo tutti insieme sfogato la gioia per il successo del sindaco Manildo. E’ la prima volta in assoluto che Treviso sarà governata anche dalla sinistra. Ma la città resta quel che è. Serviranno cinque anni di lavoro, non solo amministrativo, perché una cultura e una mentalità di altro tipo possano farsi strada.

Cosa vi aspetta?

Le macerie di una “dittatura” lunga vent’anni. Abbiamo finalmente sollevato la nebbia grigioverde che opprimeva Treviso. La svolta era maturata pian piano, fin dall’autunno scorso quando la città si è come risvegliata e si intuiva che avremmo potuto covincerla della necessità di chiudere con Gentilini, con la Lega, con l’ottusità.

Sel ha due rappresentanti eletti in municipio…

…Sì, due “negri” come direbbe lo sconfitto. C’è Pretty Gorza, 35 anni, avvocato, indiana adottata. Diciamo che con lei abbiamo fregato i leghisti nel loro cortile di casa. Abbiamo fatto politica insieme da tempo e vissuto una campagna elettorale a testa bassa. Adesso Pretty vuole occuparsi delle politiche di genere e della necessità di costruire centri antiviolenza. Neanch’io voglio esaurire la rappresentanza solo con il tema dell’immigrazione. Mi concentrerò sui giovani e sul lavoro, ma mi interessa molto preoccuparmi dei dipendenti comunali. Stretti fra decreto Brunetta e spending review sono il bene comune del… Comune: il sindaco Manildo ha già promesso che si farà carico di affrontare subito la questione.

Durante la campagna elettorale hai subito una pesante intimidazione. Com’è andata? Come la giudichi?

Sono stato inseguito da due auto di grossa cilindrata e insultato pesantemente. Un episodio davvero brutto, che non nego mi abbia anche un po’ impaurito. E’ inaccettabile che persone rozze interpretino così la “cultura politica” leghista. Personalmente, ho gestito la vicenda che non mi era mai capitata durante il mio impegno politico. Abbiamo vinto il ballottaggio anche per questo. Loro sono rimasti inchiodati al medioevo. Noi e Treviso guardiamo al futuro: nuovo, diverso, solidale.

Con una città finalmente aperta, anche sull’onda dell’esperienza Ztl?

Certo: il brutto di questi anni leghisti è stato aver ucciso l’agorà. Il centro storico va ripopolato e riaperto ai giovani. Spazi com’è stato Ztl sono importantissimi per l’aggregazione dei ragazzi. E serve, insieme allo spazio fisico, anche uno spazio politico per discutere e confrontarsi insieme a una riconquista culturale della città. Dobbiamo restituire a tutti i trevigiani quel che è stato chiuso, blindato, negato negli ultimi vent’anni. Una bella sfida, no?