Ci avevano detto che il nuovo ordine europeo e mondiale avrebbe archiviato per sempre i muri. Era una promessa di libertà e di pace. L’Europa di oggi li vede invece moltiplicarsi, al suo interno e ai confini.
Ora il ministro del disordine, Matteo Salvini e il presidente di questa regione di confine Massimiliano Fedriga, concertano di erigerne di nuovi sul nostro territorio ipotizzando, addirittura e al di fuori di ogni presupposto giuridico, di sospendere la libera circolazione tra Italia e Slovenia.
È la mossa estrema di chi monetizza in termini di successo elettorale, l’invenzione del pericolo, inesistente, dell’ “invasione” di non più di qualche migliaio di migranti.
Ora si trova, nudo, di fronte all’evidenza che la politica criminale di chiusura dei porti non arresta la migrazione dei popoli sofferenti, così scimmiottando il suo modello Orban e il governo austriaco di destra, con la retorica dei fili spinati.
Trieste democratica, mobilitiamoci!
Unitariamente, massicciamente pacificamente, il 5 luglio ma soprattutto nelle settimane successive, con la Slovenia democratica, per bloccare questo scellerato disegno.
I comunisti ci sono e aderiscono al presidio dell’assemblea antifascista triestina, programmato dalle 18 in Piazza della Borsa.