La Chiesa cattolica non dovrà pagare gli arretrati della vecchia Ici negli anni 2008-2012 così come ha stabilito lo stato italiano. Lo ha deciso il Tribunale Ue di Lussemburgo respingendo il ricorso presentato dalla scuola Montessori di Roma assistita da Maurizio Turco dei Radicali e dal fiscalista Carlo Pontesilli. La scelta della Commissione che aveva «assolto» l’Italia allora guidata da Mario Monti dunque è salva.

Secondo i giudici, infatti, «non è possibile contestare alla Commissione di essere incorsa in un errore di valutazione per aver dichiarato che le autorità italiane non disponevano di alcun mezzo che consentisse loro di procedere al recupero, anche solo parziale, dell’aiuto considerato illegittimo».

Bruxelles giudicava idonea la riforma dell’Imu varata da Monti a dicembre del 2012 con la distinzione tra beni ecclesiastici commerciali e non.

All’epoca Roma aveva definito «impossibile» calcolare il pregresso. Secondo stime dell’Anci invece l’Ici pregressa totale sarebbe arrivata a 4-5 miliardi. La sentenza è comunque importante perché giudicando il ricorso ammissibile consente per la prima volta l’appello alla Corte di giustizia, l’organo di grado maggiore.