Il Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di sorveglianza speciale mossa dalla procura per due dei cinque italiani ex combattenti con le unità di difesa curde del Rojava Ypg/Ypj. Davide Grasso e Fabrizio “Jack” Maniero non sono socialmente pericolosi. Per gli altri tre, Paolo Andolina, Jacopo Bindi e Maria Edgarda Marcucci, si deve aspettare l’udienza del 15 ottobre prossimo: giudizio sospeso perché sono tuttora in corso altri procedimenti. Un sesto combattente, Luisi Caria, è ancora in attesa della decisione del Tribunale di Cagliari.

Ma si incassa una prima vittoria: la decisione smonta la tesi della procura di Torino e della Digos che mettevano insieme l’apprendimento all’uso delle armi in Siria contro l’Isis con le idee politiche. Il tutto per definirli un pericolo per lo Stato italiano, sulla base del loro impegno nei movimenti per il diritto all’abitare, per il diritto allo studio, nelmovimento No-Tav.

«Il collegio afferma che essere stati parte delle Ypg e le opinioni politiche espresse con interviste e libri non possono essere motivo di sorveglianza speciale – ci spiega Davide Grasso – Contano i comportamenti nel tempo: nel caso mio e di Jack non c’è il requisito dell’attualità. Meno chiara è la situazione di Eddi, Jacopo e Paolo. I primi due devono rispondere di un’iniziativa davanti a un bar a Torino nel capodanno 2017 quando chiesero che il proprietario pagasse gli stipendi ai dipendenti. Nessuno scontro ma gli fu mossa l’accusa di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale».

Elementi che mostrano come attività politiche possano pericolosamente giustificare la limitazione della libertà personale. Cade, però, il nesso tra l’appartenenza alle Ypg e la sorveglianza speciale: «Il responsabile di questa vittoria è Lorenzo Orsetti – dicono i cinque giovani – Cadendo sul campo di battaglia con la stessa uniforme che alcuni di noi hanno indossato, ha indirettamente acceso su questa vicenda i riflettori».
Per domani è prevista a Firenze la veglia funebre per Orso all’Sms di Rifredi dalle 10 alle 20, lunedì alle 10 la cerimonia funebre alle Porte Sante di San Miniato.