Circa tremila manifestanti No Dal Molin (la metà secondo la questura) hanno sfilato ieri a Vicenza fino all’ingresso della base Usa Del Din. Nonostante il divieto della questura e la preoccupazione degli alti comandi statunitensi, gli attivisti sono riusciti a bloccare pacificamente per alcune ore l’accesso alle strutture americane. In testa al corteo uno striscione con le scritte «Stop war in Syria» e «Vicenza libera dalle servitù militari».
Al termine il questore Angelo Sanna ha sottolineato la decisione di gestire l’ordine pubblico attraverso un basso profilo, facendo arretrare le forze di polizia senza creare alcun incidente. Dopo il blitz all’interno della base Usa compiuto il 4 settembre scorso, i militanti No Dal Molin (nel corteo ben visibili anche alcune bandiere No Muos) sono soddisfatti anche dell’ultima iniziativa: «Nessun divieto nella nostra città, bloccare oggi l’unica strada di accesso alla base significa annunciare possibili blocchi in qualsiasi momento, quando le truppe dovessero muoversi per un nuovo teatro di guerra». Altre iniziative sono annunciate nei prossimi mesi: «Vicenza non è un suolo militare e mai lo sarà».