Il governo libico dell’ex ministro della Difesa, Abdullah al Thani, dopo la sfiducia del parlamento all’ex premier Ali Zeidan, ha raggiunto un accordo con i ribelli per la riapertura di alcuni terminal petroliferi bloccati dal luglio 2013. Interlocutore dell’esecutivo, l’Ufficio politico di Barqa (la Cirenaica, in arabo). Il controllo sui terminal petroliferi è lo strumento di pressione dei separatisti sul fragile governo post-Gheddafi. Saranno riaperti Zueitina, a sud di Bengasi, e Hariga nell’est, dalla capacità produttiva di 100mila barili al giorno. Si tratta per la riapertura di Sidra e Ras Lanuf. In cambio, i separatisti hanno ottenuto la scarcerazione di tre ribelli che avevano fornito greggio alla Morning Glory, petroliera nordcoreana riportata dalla marina Usa in Libia dopo una fuga verso Cipro.

I separatisti avrebbero ottenuto anche l’apertura di un’inchiesta sui funzionari accusati di rubare petrolio. Sarebbe stata annullata la decisione di formare una forza militare per porre fine all’assedio dei terminal. Domani arriva una delegazione del governo ad Ajdabiya (Libia orientale) per siglare l’accordo.