Tre manifestazioni di interesse per la Gkn, ma il Collettivo di fabbrica sente puzza di bruciato lontano un chilometro e continua a chiedere di ripartire con la produzione. Le offerte sarebbero arrivate all’advisor incaricato dalla proprietà che vuole chiudere e delocalizzare la produzione di semiassi in Polonia. L’azienda chiede di convocare subito un tavolo sindacale, per poter avviare l’iter della reindustrializzazione, «a partire dalla verifica sullo strumento della cassa integrazione per cessazione attività, che consentirebbe un instradamento immediato del percorso», mantenendo fede alla promessa «di non aprire procedure di licenziamento a novembre».
«Il rischio di trovarsi di fronte all’ennesimo raggiro da parte di Melrose e in generale da parte di una multinazionale verso il nostro territorio è altissimo», ribatte il Collettivo di fabbrica, che ricorda i precedenti fallimentari all’Electrolux di Scandicci ealla Bekaert di Figline Valdarno. La Cig per cessazione d’attività, secondo il Collettivo, significa «il disimpegno totale e definitivo di Gkn», mentre invece deve essere perseguita la strada della «vendita dello stabilimento in continuità produttiva». Confermata intanto la manifestazione a Firenze per sabato mattina di sabato e l’assemblea davanti alla fabbrica il giorno successivo.
Perplessità arrivano anche dalla Fiom: «Siamo disponibili al confronto, ma ribadiamo che, prima di parlare di accordi, sono condizioni necessarie la ripresa dell’attività e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro», dichiarano Michele De Palma e Daniele Calosi lamentando «l’assenza del governo in questo mese».