L’Anp di Abu Mazen controlla solo il 14% del territorio cisgiordano ma il premier Netanyahu la considera responsabile della sorte dei tre giovani coloni israeliani, uno dei quali anche cittadino americano, scomparsi giovedì notte nei pressi di Allon Shvut, nel blocco colonico di Etzion, tra Betlemme e Hebron. Netanyahu ieri sera ha convocato d’urgenza una riunione per seguire gli sviluppi della vicenda con il ministro della difesa Moshe’ Yaalon, il capo di stato maggiore Benny Gantz e il capo dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interna, Yoram Cohen. In casa israeliana non si hanno dubbi: i tre giovani coloni sono stati rapiti da un gruppo armato palestinese. Una tesi che ha aggravato la tensione già forte tra il governo Netanyahu e l’Anp, acuita dalla formazione a inizio mese di un governo palestinese di consenso nazionale appoggiato da Fatah e dal movimento islamico Hamas, in seguito dell’accordo di riconciliazione firmato lo scorso 23 aprile dalle due forze politiche.

 

Ieri sera erano migliaia i soldati e poliziotti alla ricerca dei tre dispersi, di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Il quotidiano Haaretz e altri media hanno riferito di una sparatoria avvenuta vicino a Hebron e dell’uccisione di cinque palestinesi ma queste voci poi non hanno trovato conferma. Da parte sua Adnan al-Damiri, portavoce dei servizi di sicurezza palestinesi, ha respinto l’attribuzione di responsabilità all’Anp fatta da Netanyahu aggiungendo che Israele non ha chiesto alcun aiuto ai palestinesi.