Legalità, degrado, decoro, sono queste le tre parole che vengono pronunciate più frequentemente nel dibattito pubblico sulla città. E’ del tutto evidente che a Roma esiste un problema in questo senso, ma concentrare l’attenzione su queste tre parole è fuorviante, e non permette di andare alla radice dei problemi che significa mettere al centro altre tre parole: diseguaglianza, precarietà, povertà.

A Roma le disuguaglianze sono cresciute in maniera esponenziale, tanto che la parola d’ordine dell’allora sindaco Petroselli «ridurre le distanze» è oggi più attuale di ieri. I recenti dati della Caritas ci dicono che 48.000 famiglie si sono rivolte alle loro strutture, triste record di una città che fa fatica a vivere. Siamo da anni la capitale della precarietà, giovani e non solo che vivono con lavoretti saltuari, senza diritti e tutele, spesso in nero.

Di fronte a questa situazione la prima cosa da fare è s/velare la realtà, cioè togliere il velo, e proporre un altro ordine del discorso incentrato su uguaglianza; diritti e tutele per chi lavora; lotta alla povertà, promuovendo i diritti fondamentali della persona. Se non ci si propone questo compito insieme politico e culturale il vento di destra continuerà a soffiare impetuoso. E siccome i valori non si dimostrano ma si mostrano, si incarnano, c’è bisogno di proposte, obiettivi, mobilitazioni. Per questo Sinistra Italiana di Roma ha deciso di promuovere tre delibere di iniziativa popolare, 5.000 firme da raccogliere in tre mesi, per rendere concreto e visibile questo cambio di paradigma.
1) Riduzione dell’addizionale comunale Irpef sotto i 55.000 euro, chi ha di più paga di più chi ha di meno paga di meno.
2) Diritti e legalità negli appalti: eliminando il massimo ribasso che favorisce corruzione, illegalità e lavoro nero, garantire diritti e tutele, e con la clausola sociale stop al Jobs Act;
3) Diritto all’abitare: utilizzo degli immobili pubblici sfitti o abbandonati; fondi per il «buono casa»; applicare la legge sull’auto recupero; agenzia sociale per gli affitti e bando per affitti a canone calmierato
La sinistra o è di tanti e di tante o non è. Per esserlo deve riscoprire il gusto delle sfide e la volontà di portarle avanti, senza omologarsi al pensiero dominante. Deve saper tenere insieme, come nelle esperienze e nei momenti migliori, valori e interessi, politica e società. Solo così potremmo rappresentare un’alternativa all’inconcludenza e ai tanti voltafaccia dei 5 stelle, a una destra inquietante e intollerante che cavalca gli umori più reazionari, a un Pd che ripete stancamente ricette fallimentari.

Si riparte dalle strade e dalle piazze, dal contatto con le persone, come nella migliore tradizione.
*deputato e consigliere comunale
* * segretario Sinistra italiana Roma area metropolitana