Bandiere a mezz’asta a Coverciano, il centro tecnico della nazionale italiana. Radio Rai che trasmette l’audio della radiocronaca della vittoria dei Mondiali spagnoli del 1982, con voce di Enrico Ameri. La morte di Paolo Rossi è un dolore collettivo. Pablito, l’eroe del Mundial, il simbolo del calcio italiano dagli anni Ottanta,poi icona popolare come forse solo Roberto Baggio e Paolo Maldini. Il flusso di messaggi di cordoglio per la scomparsa dell’attaccante ex Vicenza, Perugia, Juventus e Milan ha visto intervenire anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato il garbo di Rossi. E assieme all voce del capo dello Stato si è aggiunta quella del presidente del consiglio, Giuseppe Conte e del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, oltre all’intervento degli ex premier Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Tra i commenti più intensi sulla morte di Rossi c’è quello di Giovanni Trapattoni, che con Pablito ha vinto scudetti alla Juve: «Ciao Paolo…I giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori», ha scritto il Trap su Twitter.

E SE ATTRAVERSO i canali social il messaggio di dolore e vicinanza alla famiglia dell’eroe di Madrid è arrivato da Milan, Juventus, Napoli, quasi tutti i club di Serie A, Perugia, Vicenza e top club europei come il Real Madrid, c’è la perdita per gli ex compagni di nazionale, degli eroi del mondiale spagnolo. Marco Tardelli, uno dei più vicini a Rossi, lo ricorda su twitter utilizzando un verso di Francesco De Gregori: «Sempre e per sempre dalla stessa parte mi trovera», mentre commosso è stato il ricordo di Bergomi, Antognoni, Zoff.
Sergio Brio lo ricorda sul priflo twiter della Juventus come: «Un amico carissimo e poi un grande campione. L’ho conosciuto per la prima volta nel 1974 quando arrivai alla Juventus. Abitavamo tutti in un appartamento di via San Quintino 4 bis, gestito da una famiglia siciliana e dentro c’erano i calciatori della Primavera come Marocchino. Ho conosciuto Paolo che era infortunato. Poi ci siamo divisi, lui è andato al Como ed io alla Pistoiese e l’ho ritrovato alla Juve dopo la squalifica».

E SEMPRE tra gli ex juventini, anche Michel Platini e Zibì Boniek in lacrime, ricordando l’amico «con cui ha vinto e anche vissuto». Poi, gli avversari: Falcao, barometro del Brasile dell’82, forse una delle versioni migliori di sempre della nazionale verdeoro, che fu eliminato dal torneo da una tripletta di Rossi e Pelè, mentre sul web compare ovunque la foto di Rossi con Diego Armando Maradona, scomparso 15 giorni fa. E poi, Antonello Venditti, che via Facebook, assieme a un emoticon di un cuore rosso ha postato una strofa (Paolo Rossi…era un ragazzo come noi) di Giulio Cesare, canzone del 1986, anno dei mondiali messicani. Il dolore per la scomparsa di Paolo Rossi anche nelle parole del presidente della federcalcio, Gabriele Gravina che ha ricordato l’influenza di Rossi sulla generazione di attaccanti che l’avevano ammirato da bambini a Spagna ‘82 e del presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino.