Transizione ecologica e azione pubblica
Politica climatica Il caso olandese non è isolato o unico, ma riguarda altre zone con caratteristiche analoghe. I dati Eurostat mostrano che la densità di allevamenti intensivi è particolarmente elevata in Danimarca, […]
Politica climatica Il caso olandese non è isolato o unico, ma riguarda altre zone con caratteristiche analoghe. I dati Eurostat mostrano che la densità di allevamenti intensivi è particolarmente elevata in Danimarca, […]
Il caso olandese non è isolato o unico, ma riguarda altre zone con caratteristiche analoghe. I dati Eurostat mostrano che la densità di allevamenti intensivi è particolarmente elevata in Danimarca, Fiandre, Pianura Padana, Galizia, Bretagna, Irlanda meridionale e Catalogna.
La redazione consiglia:
Contadini sovraniBen presto, queste regioni dovranno introdurre misure simili a quelle attualmente in discussione nei Paesi Bassi. E se l’esempio olandese è in qualche modo il segnale di ciò che potrà accadere, la tecnocrazia non potrà essere la risposta.
La stagione neoliberale ci consegna uno Stato che ha imposto privatizzazioni, flessibilizzazione, austerità, disinvestimenti e sovvenzioni ambientali regressive ai suoi cittadini e che, per questo, non può aspettarsi di essere considerato un attendibile gestore della politica climatica.
La politica climatica richiede di distribuire con saggezza e senso dell’eguaglianza i costi della transizione, tra classi, persone e territori. Richiede poi fiducia nella classe politica, senso di appartenenza e capacità di collocarsi in un orizzonte temporale dove ai sacrifici di oggi corrispondono benefici futuri.
Per questo, è necessario ricostruire fin da ora il ruolo dell’azione pubblica per la transizione verde, attraverso un impegno collettivo che non fugga davanti al conflitto sociale e all’apertura degli spazi democratici necessari.
@FilBarbera
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