Nemmeno la pandemia arresta il quotidiano, tragico rendiconto di omicidi bianchi e di gravi incidenti sul lavoro. In Toscana, dopo la morte di un operaio in una cava di marmo sul Corchia, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Lucca e Massa Carrara hanno indetto per oggi uno sciopero di otto ore. “Ieri tre operai feriti sul lavoro tra Firenze e provincia – denunciano i sindacati confederali degli edili – oggi un incidente mortale nel lucchese: è uno stillicidio soprattutto nei nostri settori, anche in Toscana bisogna fare di più per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro, così non si può andare avanti, è inaccettabile”.
Era un operaio anziano, 59 anni, di Avenza, la vittima dell’incidente all’interno della cava Borra Larga, nel bacino marmifero del Monte Corchia, a Levigliani di Stazzema. L’uomo stava lavorando in galleria, ed è rimasto schiacciato tra la parete rocciosa e un macchinario comandato a distanza da un telecomando. I primi a soccorrerlo sono stati i compagni di lavoro, poi i sanitari di un’automedica e un’ambulanza, ma i tentativi di rianimazione messi in atto sono stati inutili.
Appena 24 ore prima, un operaio di 40 anni era rimasto gravemente ferito nella zona industriale di Massa, riportando lo schiacciamento del torace in un incidente mentre guidava un muletto, durante i lavori di ristrutturazione di un capannone.
Duplice infortunio anche a Firenze, dove due operai erano precipitati da un carrello elevatore in viale Giannotti. Ingaggiati per installare dissuasori per piccioni in un condominio, i due si trovavano su un cestello, a un’altezza di circa 15 metri. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il braccio della struttura mobile, presa a noleggio, ha ceduto improvvisamente a causa probabilmente della rottura di un pistone, trascinando così a terra il cestello. Un operaio è finito a terra, riportando fratture a una spalla e a una caviglia; l’altro è rimasto ferito dopo essersi incastrato alla ringhiera della struttura, da dove è stato liberato dai vigili del fuoco.
Il tragico bilancio delle due giornate si chiude con un altro operaio edile caduto dall’alto all’interno di un cantiere di Castelfiorentino, riportando varie ferite e con un immediato ricovero in ospedale.
“Occorre senso di responsabilità da parte delle imprese e occorrono più controlli da parte degli enti preposti – tira le somme la segretaria generale toscana della Fillea, Giulia Bartoli – invitiamo anche le istituzioni e la nuova giunta regionale ad affrontare il problema”. Mentre Alessia Gambassi che guida la Fillea di Lucca, guarda alla tragedia in cava: “Troppi impegni, troppe promesse, troppe parole. Gli operai vogliono lavorare per vivere ma non si può morire di lavoro”.