La tela che Putin sta tessendo in Asia mira a coinvolgere anche il Giappone e non solo per quanto riguarda la crisi coreana. Ieri, a Vladivostok, Putin ha incontrato il premier del Sol levante Shinzo Abe.

I due hanno dichiarato che si sono fatti dei grandi passi avanti per giungere finalmente dopo 70 anni a un trattato di pace tra i due paesi e risolvere l’annosa questione delle isole Kurili. Una situazione «anormale» ha dichiarato Putin. Secondo i due leader si sarebbe vicinissimi a un accordo che potrebbe essere firmato «anche entro pochissimi mesi».

L’interesse a risolvere la vecchia disputa è reciproco anche per poter procedere sul terreno della collaborazione economica sopratutto nel settore energetico e dei trasporti. L’interscambio tra i due paesi è ormai di oltre 30 miliardi di dollari annui, il doppio di quello russo-americano.

Abe si è spinto ieri a proporre un fondo comune di un 1 miliardo di dollari «per le aziende russe e giapponesi che intendessero collaborare, cheaprirebbe una nuova era nei rapporti tra i due paesi».

Infine c’è stato un gustoso siparietto quando Putin ha detto che il capo della diplomazia Usa Rex Tillerson «ha compreso che è necessario avere buone relazioni con la Russia ma purtroppo – riferendosi a Trump – frequenta a cattive compagnie». Il premier giapponese non ha commentato, ma gli è sfuggito un sorriso.