Dopo un lungo braccio di ferro, un accordo è stato trovato tra il governo francese e la Commissione Ue per il salvataggio di Air France. Niente è stato ancora firmato, ma dopo Pasqua l’intesa potrebbe venire finalizzata. In alto mare, invece, la soluzione per Klm, che fa parte del gruppo: il governo olandese tiene duro contro le richieste di Bruxelles.

Sono le conseguenze del Covid: il settore aereo è tra i più colpiti. Aéroports de Paris ha perso quasi metà del fatturato e accumulato nel 2020 perdite per 1,17 miliardi. Air France ha perso 7,1miliardi, il gruppo Af-Klm ha subito nel 2020 uno «choc senza precedenti» con la perdita di due terzi dei passeggeri e il 2021 si annuncia ancora molto difficile. I tagli al personale sono tragici: già 3600 per Air France, una cifra che potrebbe arrivare a 8500. Klm ha tagliato 5mila posti. Il gruppo ha accumulato debiti per 11 miliardi. Per far fronte a questa crisi senza precedenti sono intervenuti gli stati, Francia e Olanda, con aiuti diretti e prestiti per più di 10 miliardi. Lo stato francese ha aumentato la partecipazione nella compagnia aerea dal 14,3% al 30%, l’Olanda è salita al 14%.

Per approvare questi interventi, la Commissione ha chiesto a Air France e Klm delle contropartite, come aveva fatto per Lufthansa. La compagnia tedesca, in cambio di 6 miliardi di aiuti pubblici (10 miliardi con i prestiti), ha dovuto cedere 24 slot nei due principali aeroporti tedeschi, Francoforte e Monaco. La commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager aveva chiesto un analogo sacrificio a Air France, 24 slot da cedere tra Roissy e Orly, per poter ricevere in capitale proprio 3 miliardi di aiuti di stato. Ma il governo francese ha obiettato che la situazione di Orly e Roissy è diversa da quella di Francoforte e Monaco. Nei due aeroporti tedeschi ci sono ancora spazi per nuovi slot, mentre a Roissy c’è saturazione e a Orly i movimenti sono limitati a 250mila l’anno a causa delle restrizioni per la vicinanza delle abitazioni. Air France ha solo 350 voli a Roissy e 150 a Orly: meno del 50% del mercato.

Stessi argomenti per gli olandesi: Amsterdam-Schiphol è saturo. Bruxelles avrebbe accettato questa argomentazione. «Non capiamo come si possano imporre misure drastiche che indebolirebbero la nostra posizione a Parigi» ha spiegato il dg del gruppo Af-Klm, Benjamin Smith. Che si chiede perché Bruxelles se la prenda con compagnie della Ue, per favorire di fatto la britannica easyJet o gruppi come Ryanair o Volotea, che hanno capitale Usa. Per il sottosegretario francese ai Trasporti, l’ex pilota Jean-Baptiste Djebbari, «è fuori questione che il gruppo Af-Klm, a causa della ricapitalizzazione, si trovi con una competitività limitata e più fragile per colpa di un negoziato non equilibrato».

Air France non dovrebbe perdere slot a Orly e potrebbe aumentarne a Roissy. In caso contrario, sarebbe a rischio la filiale low cost di Air France, Transavia. La compagnia francese deve anche far fronte alle conseguenze della legge «clima», in discussione al Parlamento in questi giorni: anche se con norme al ribasso rispetto a quanto aveva chiesto la convenzione cittadina sul clima (i 150 cittadini tirati a sorte per fare proposte sulla transizione climatica in seguito alla crisi dei gilet gialli), verranno limitati i voli interni nel caso in cui esista un’alternativa, via treno, di meno di 2 ore e mezza (la convenzione aveva chiesto 4 ore). Le contropartite «ecologiche» sono prese in considerazione da Bruxelles. Il 29 aprile 2020 era stato varato un piano di aiuti al settore, Bruxelles aveva ammesso che «nazionalizzare in settori vitali può essere necessario», almeno temporaneamente. Il Parlamento europeo, in una lettera, aveva chiesto alla Commissione di approvare i piani di aiuto nazionali solo se accompagnati da progetti credibili di tagli alle emissioni di Co2, oltre all’imposizione, nel futuro, della tassa sui carburanti e l’impegno ad abolire i voli a corto raggio, dove esiste l’alternativa del treno (i voli a vuoto per mantenere gli slot sono stati sospesi in periodo Covid).

Il vice-presidente della Commissione, Frans Timmermans, si è impegnato a condizionare gli aiuti a un cambio di logica economica: «Ogni euro di investimenti deve andare alla nuova economia invece che alle vecchie strutture». Per l’eurodeputato Pascal Canfin (Renew) «i soldi pubblici vanno usati non solo per salvare, ma anche per trasformare».

Condizioni ecologiche sono state poste a Vienna per venire in aiuto a Austrian Airlines (legata a Lufthansa) con un pacchetto sui 500-800 milioni. Aiuti pubblici anche in Belgio, in Scandinavia per Sas (in parte pubblica, con capitali di Svezia e Danimarca), in Estonia, Lettonia, Finlandia (600 milioni per Finnair, 55,8% pubblica). La portoghese Tap, che era già al 50% pubblica, è in via di nazionalizzazione.