È stato Francesco Totti, «bandiera» della Roma, ieri a Ostia a dare il calcio d’inizio alla partita di calcio tra la nazionale attori, quella dei magistrati e l’associazione italiana calciatori organizzata in ricordo di Sara Di Pietrantonio e di tutte le donne vittime di femminicidio e per dire no a qualsiasi forma di violenza sulle donne.

 

Sugli spalti e ai bordi del campo centinaia di bambini che hanno salutato festosamente l’arrivo in campo dell’ex capitano giallorosso. Ad assistere alla partita, organizzata dal Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’ambito delle iniziative del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, presso il Centro sportivo Longarina – Totti Soccer School, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, e la signora Concetta Raccuia, mamma di Sara Di Pietrantonio, la studentessa 22enne romana uccisa la notte del 29 maggio del 2016 dall’ex fidanzato, condannato all’ergastolo per omicidio premeditato.
«Vogliamo cercare di dare il massimo, un forte contributo affinché le cose possano cambiare – ha detto Totti – perché la vita è una sola e bisogna goderla fino in fondo. Il mio appello è forte e sentito: speriamo di cambiare la mentalità di queste persone». «Speriamo che il messaggio arrivi – ha aggiunto in conferenza stampa- Dispiace essere qui a causa di questi episodi sgradevoli, speriamo che queste cose non accadano più, sono cose assurde, surreali, bisogna aiutare le donne, siamo tutti uguali, maschi e femmine, perciò dobbiamo andare tutti dalla stessa parte».
La madre di Sara ha ringraziato per l’organizzazione dell’evento. «È importante – ha detto – ricordare Sara ma ancor di più può essere un momento di riflessione per capire come evitare questa strage».