Ancor prima di mezzanotte viene ufficializzato il risultato più sorprendente delle elezioni toscane. Data in partenza per scontata la vittoria del riconfermato dem Enrico Rossi, che nei primi exit poll supera il 45%, per la prima volta nella storia delle regionali l’affluenza va sotto la soglia, anche psicologica, del 50%. Appena dieci anni fa superava il 70%, basta questa comparazione per delineare un dato politico che a lungo sarà materia di discussione, non soltanto fra gli analisti dei flussi elettorali.

Gli elettori toscani, erano poco meno di tre milioni gli aventi diritto, hanno disertato le urne. Sono andati al mare (in tanti), oppure hanno dato corpo a una profonda disaffezione per la politica istituzionale. Ritenuta, a torto o ragione, fondamentalmente inutile di fronte alle ricette dell’austerità, progettate e messe a punto ben lontano dai territori dove pure impatta, anche drammaticamente.

Il dato finale dell’affluenza registra un 48,1%, pari a un milione e 400mila votanti, che di fatto amputa anche il chiaro successo del presidente regionale uscente. Un Enrico Rossi che aveva come primo obiettivo il superamento del 40% dei consensi, una soglia che complice la (contestata) legge elettorale permetterà al Pd di avere dai 23 ai 24 consiglieri su 40 complessivi. Caso mai saranno le reintrodotte preferenze a tratteggiare il quadro dei vincitori e vinti all’interno del partito toscano, dove non mancano sacche di resistenza allo strapotere renziano.

Finalmente pubblici, i sondaggi degli ultimi giorni davano Rossi al 47%. A enorme distanza, accreditati del 15% entrambi, i pentastellati di Giacomo Giannarelli e i fascio-leghisti di Claudio Borghi. Mentre intorno al 10% erano dati sia Stefano Mugnai di Forza Italia che Tommaso Fattori di “Sì-Toscana a Sinistra”. I primi exit poll, con campioni sotto il 10% e con la variabile affluenza che rischia di far fare brutte figure ai sondaggisti, non aggiungono molto al quadro.

Il primo commento via twitter del presidente (confermato) Enrico Rossi:

Poco prima delle due del mattino le sezioni scrutinate sono ancora meno di mille sulle 4mila complessive.

Sufficienti però per un primo prospetto generale.

Sui voti di lista, quelli che assegnano i consiglieri regionali, il Pd resta stabile al 46,7% ed avrà 24 consiglieri.

La seconda piazza, a debita distanza, va alla Lega Nord con il 16,3%, un punto percentuale sopra un M5S che in Toscana (15,3%) non riesce ad avere gli exploit di altre regioni. Ridotta ai minimi termini con l’8,1% Forza Italia.

Mentre la lista “Sì-Toscana a Sinistra” di Tommaso Fattori supera al momento il 7% e, pur in costante ascesa rispetto ai primi exit poll, avrà difficoltà a toccare la doppia cifra pur ottenendo un’agevole rappresentanza nell’assemblea toscana.

“Un buon punto di partenza – ricorda Fattori – per un progetto unitario che sta muovendo i suoi primi passi, e che ha iniziato a farsi conoscere e riconoscere solo negli ultimi giorni di campagna elettorale. Una buona tappa, in un giro che è appena cominciato per la sinistra che guarda all’Europa, legata a movimenti e partiti come Syriza e Podemos”.