La Toscana resta non contendibile dalla destra, dicono gli ultimi sondaggi presentati dalla Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori, e da un Pd che in appoggio a Eugenio Giani confermerebbe sostanzialmente il 33% raccolto alle elezioni europee, restando di gran lunga la principale forza politica nella regione. Nell’ultimo giorno utile per la loro diffusione, entrambi i sondaggi vedono il candidato presidente Giani svettare con un 43, 44% delle preferenze degli elettori. Secondo il Pd con almeno sei punti di vantaggio rispetto alla destra a trazione leghista di Susanna Ceccardi. Addirittura con dieci nella rilevazione di Toscana a Sinistra, che registra anche una robusta quota di indecisi o astenuti, pari al 40% degli elettori.
“Sono usciti alcuni sondaggi poco realistici negli ultimi giorni – osserva sul punto Fattori – dove veniva persino esclusa la possibilità di indicarmi come candidato presidente. La strategia politica mi pare evidente e l’hanno capita in tante e tanti: sostenere la tesi del testa a testa tra il candidato di Renzi e la candidata di Salvini. A beneficio di chi mi pare chiaro”.

“Per capire se avevamo ragione – continua Fattori – ci siamo rivolti a un’agenzia indipendente (Demetra, elaborazione Gambacciani, ndr). I risultati ci confermano quanto dico da sempre: la Toscana non è contendibile dalla destra. Giani è dieci punti sopra la candidata di Salvini, che è ferma al 33%. Noi siamo in doppia cifra, a fianco della candidata del M5s”.

Nella rilevazione di Toscana a Sinistra c’è una seconda parte che riguarda il referendum costituzionale: “Anche in questo caso domande precise – spiega il coordinatore della campagna elettorale Massimo Torelli – ed è emerso che in Toscana il No non va oltre il 28%, mentre il Sì tocca il 55%. In generale abbiamo pensato al sondaggio, più che per ribattere agli altri, per lavorare nella quindicina finale. In particolare sul rapporto tra il voto per Toscana a Sinistra ed il No al referendum, per noi fondamentale. Gli spazi ci sono, così abbiamo deciso di dedicare il massimo impegno alla campagna referendaria, perché Fattori è l’unico candidato che voterà No, mentre Giani, Ceccardi e la pentastellata Galletti sono per il Sì. E pensa che, sul referendum, gli elettori del Pd si dividono esattamente a metà”.

Nel sondaggio del Pd, che esclude il ballottaggio al pari di tutte le rilevazioni diffuse nell’ultimo mese, Eugenio Giani si afferma con il 44% dei consensi, lasciando a debita distanza Susanna Ceccardi che però, rispetto ai numeri di Toscana a Sinistra, sale dal 33% al 38%. Punti percentuali tolti sia al M5s che, appunto, a Toscana a Sinistra, entrambe comunque accreditate di un risultato superiore al 5% e quindi oltre lo sbarramento. Interessante l’analisi del voto di lista, che vede il Pd mantenere sostanzialmente il 33% delle europee, mentre la Lega di Salvini arretra vistosamente rispetto al 2019, superando di poco il 23%.

Visto che per la legge elettorale toscana chi è in coalizione deve raggiungere almeno il 3% per poter entrare in Consiglio, mentre appunto chi corre da solo deve avere il 5%, secondo il il sondaggio del Pd l’Italia Viva di Matteo Renzi supera di slancio entrambe le soglie, arrivando al 6%. Mentre Forza Italia, accreditata di un deludente 3,8%, entra comunque nell’assemblea toscana grazie all’alleanza con la Lega e con Fdi, che supera la doppia cifra. Da notare infine che anche la rilevazione Pd registra un 35% di indecisi o astenuti, e che nel 2015 in Toscana alla fine votò (in un solo giorno) il 48,3% degli elettori, mentre nel 2010 (in due giorni) il 60,7%.