Visioni

Torso Virile Colossale: un gioco di specchi tra intrighi peplum

Torso Virile Colossale: un gioco di specchi tra intrighi peplumLa band in concerto al teatro del Parco di Mestre – foto di Filippo Ciappi

Musica L’ensemble guidato da Alessandro Grazian musica frammenti di film mescolando rock, classica e metal

Pubblicato più di un anno faEdizione del 6 gennaio 2023

«Questo genere è sempre stato un po’ la cenerentola del cinema, quasi nascosto sotto il tappeto, dalle stesse persone che ci hanno lavorato. Man mano che scoprivo i film, i collegamenti con la storia italiana, a me invece appariva sempre più affascinante, e mi sembrava che fosse una bella storia da raccontare». Se c’è qualcuno che ha contribuito alla riscoperta del cinema peplum, in questi ultimi anni, è Alessandro Grazian. Il musicista di origine padovana, messo in pausa il percorso da cantautore, ha messo in piedi un progetto tanto assurdo quanto perfettamente riuscito: con Torso Virile Colossale l’ensemble guidato da Grazian musica frammenti di film del peplum italiano, mescolando rock, metal, musica classica, reinventando completamente le colonne sonore di questo genere. La passione lo ha fatto diventare un esperto per quanto riguarda questi film storici in costume, che spesso hanno trame legate alla mitologia, a Roma o alla Grecia antica: Le fatiche di Ercole, Nel segno di Roma, La battaglia di Maratona, I giganti della Tessaglia, sono solo alcuni del centinaio e più di titoli realizzati tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 in Italia, spesso con co-produzioni in Francia, Spagna, Romania, Jugoslavia, con attori e registi (Sergio Leone ad esempio) che in questo genere si sono fatti le ossa.

Questo cinema ha una storia e una matrice popolare che mi appassiona molto. Aveva emancipato una generazione, quella di mio padre

«È UNA STORIA che parte dalla mia famiglia», ricorda Grazian. «Per casa giravano queste fotografie di mio papà quand’era ragazzo, aveva 15 anni e si era appassionato di ginnastica e storia proprio perché ispirato dal cinema peplum. Crescendo, capitava ancora che venissero degli amici di mio padre a distanza di anni e lo chiamassero Maciste. Questo cinema ha una storia e una matrice popolare, e questa cosa mi interessava molto: aveva emancipato una generazione, quella di mio padre». A novembre è uscito il secondo album di Torso Virile Colossale, Mondo Peplum (per Inri Classic). Già dai titoli dei brani è evidente l’ironia che accompagna il progetto: Fenici miei, Chi guida l’orgia?, Babilonia Violenta, in omaggio al compagno di gruppo Nicola Manzan, fondatore di Bologna Violenta. Grazian, che è anche un artista visivo, ha curato l’illustrazione della copertina di Mondo Peplum. Nonostante Alessandro Grazian sia l’autore di tutte le musiche, Torso Virile Colossale funziona come una band, con una formazione modulare, che varia nel numero di elementi in base alle situazioni che di volta in volta si presentano dal vivo.

PER LE DATE in partenza dalla fine di gennaio a suonare saranno in quattro, con chitarra, violino, percussioni e tastiere. «In altri generi cinematografici come il poliziottesco o lo spaghetti western, soprattutto negli anni ’70» spiega, «si ascolta una musica di commento che è di quell’epoca. Nel cinema peplum invece la musica, che vuole evocare il mondo antico, è quasi impalpabile. Questo genere, che è stato un laboratorio creativo pazzesco, ho pensato che potesse esserlo anche per me, con la musica, che invece è il mio linguaggio, in dialogo con questo cinema fuori dal tempo. Prendendomi delle libertà: e in questo senso la chitarra elettrica è il mio artificio».

TORSO VIRILE COLOSSALE, appassionante avventura nella musica strumentale, ha dirottato l’itinerario di Alessandro Grazian, che dal 2005 al 2015 aveva realizzato quattro album di canzoni a suo nome. Lo scorso ottobre, per festeggiare il decennale del terzo disco (bellissimo e davvero originale) Armi, Grazian ha organizzato un mini tour per celebrare l’anniversario. «Il giorno dopo dell’ultima data di L’età più forte, ultimo disco di canzoni, sono entrato in studio per cominciare a lavorare a Torso Virile Colossale», racconta Grazian. «Sentivo di avere bisogno di nuovi stimoli. E quindi ho dato spazio a cose che amavo fare, cui non riuscivo a dedicarmi prima. È sempre molto totalizzante fare certe cose, anche comporre dischi da cantautore». E così sono nate le molte collaborazioni, con Giulio Casale, Nada, Federico Fiumani, Cesare Malfatti, Edda, gli Esecutori di Metallo su Carta. «In questi anni ho tuttavia continuato a scrivere canzoni. E prima o poi le pubblicherò: ne ho scritte davvero molte e adesso sento il bisogno di farle uscire».

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