Ci sarà anche la crisi, ma per il 2 giugno alle Frecce tricolori non si rinuncia. Così domani a salutare il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, il premier Matteo Renzi e tutte le altre autorità dello Stato ci penserà la famosa pattuglia acrobatica che torna così a fare la sua apparizione. L’anno scorso, infatti, l’esibizione delle Frecce tricolori era stata abolita in nome del risparmio imposto – si fa per dire – dal Colle che ha sì tagliato qualche corazziere, ma non ha mai pensato di rinunciare alla tradizionale sfilata ai Fori Imperiali. Evidentemente l’aria di ripresa, per quanto debole, ha mandato subito in soffitta ogni proposito di risparmio. Così vedremo gli aerei sfrecciare per ben due volte: al momento dell’alzabandiera per la deposizione della corona all’Altare della Patria, e
al termine della manifestazione.
Bisogna tener conto che secondo alcuni calcoli contenuti nel libro Bianco della Difesa redatto nel 2002 e riferito all’anno precedente, far volare un areo della pattuglia acrobatica costava all’epoca quasi sette milioni e mezzo di lire (per la precisione 7,495 milioni). Fatti i dovuti aggiornamenti relativi al passaggio all’euro e al maggior costo della vita, oggi sempre un’ora di volo potrebbe costare 4.800 euro. Naturalmente per ciascuno dei nove aerei che compongono la pattuglia. Il costo totale della parata si aggira invece intorno a 1,9 milioni di euro.