Dopo cinque anni e mezzo di isolamento, è tornato libero in Mauritania il blogger Cheikh Ould Mohamed Ould Mkhaitir. Era stato condannato a morte nel 2014 per «blasfemia»: aveva pubblicato su Facebook un post considerato offensivo nei confronti del profeta. E nel suo blog aveva criticato l’uso della religione per le discriminazioni etniche nel suo paese. Mkhaitir non è più nella capitale Nouakchott, dice il suo legale. Nel 2017 la pena di morte (in Mauritania non è stata più eseguita dal 1987) era stata commutata in due anni di carcere, ma non era stato liberato sebbene ne avesse già trascorsi tre in cella. A monte, avevano detto le autorità, la tutela «della sicurezza sua e della nazione».