Dance me to the end of love! Più che mai, in questo affacciarsi sull’estate 2021, il motto di Torinodanza Festival ci inspira una speranza di vitalità, di movimento per il presente e per il futuro. Si parte il 3 settembre per chiudere il 29 ottobre con nomi cari al festival, debutti finalmente possibili. L’inaugurazione del festival diretto da Anna Cremonini è con l’israeliana Sharon Eyal con il terzo capitolo sulla Trilogia dell’amore, Chapter 3. The Brutal Journey of the Heart in co-creazione con Gai Behar. Tra gli hit imperdibili la nuova trilogia dei Peeping Tom, Triptych: il loro lavoro, così surreale quanto umano, lascia una traccia bruciante, complici quei sorprendenti personaggi, mai facilmente risolti, come d’altronde si è poi sempre nella vita.

DALLA GRECIA altra presenza chiave del festival: Dimitris Papaioannou porta il nuovo Transverse Orientation, coproduzione internazionale appena passata dalla Biennale di Lione, che c’è da scommettere regalerà un’esperienza pittorica, visiva, emozionale di intensa presa. Al Teatro Carignano arriva Alessandra Ferri con la rinascita dell’intimo L’Heure Exquise da Beckett, firmato da Béjart nel 1998 proprio a Torino e rinato pochi giorni fa con successo al Ravenna Festival. E ancora Hofesh Shechter, Shantala Shivalingappa, Akram Khan, Wing Ramirez, David Raymond e Tiffany Tregarthen, danzatori di Crystal Pite, gli italiani Annamaria Ajmone, Michele Di Stefano, Marco D’Agostin, Silvia Gribaudi. Chiusura di spicco con Anne Teresa De Keersmaeker con The Goldberg Variations, al piano Pavel Kolesnikov. www.torinodanzafestival.it