Via libera ai cortei dei neofascisti a Torino nel Giorno del ricordo. Respinto così l’appello dell’Anpi locale a prefetto, questore e sindaca affinché non autorizzassero le manifestazioni di Forza Nuova e CasaPound «in un momento particolarmente delicato della vita del Paese». Richiesta rilanciata da Pd, Liberi e uguali e Potere al popolo. «L’autorità di pubblica sicurezza può comprimere il diritto costituzionale a manifestare pubblicamente solo per gravi motivi di ordine pubblico, che al momento non sussistono», ha tagliato corto il prefetto Renato Saccone. «Vigileremo e denunceremo qualsiasi atto o comportamento che sia posto in violazione della legge contro il fascismo e il razzismo», ha precisato.

La sindaca Chiara Appendino aveva espresso «solidarietà e vicinanza» all’appello dell’Anpi «pur non avendo competenze per vietare il corteo». L’amministrazione pochi giorni fa aveva, invece, negato il patrocinio al convegno storico «Giorno del ricordo. Un bilancio»: era promosso dalla rivista Historia Magistra e dall’onlus Jugocoord, introdotto dal professor Angelo D’Orsi. L’iniziativa non si svolgerà più al museo dell’ex carcere Le Nuove ma al Caffé Basaglia (via Mantova 34), dalle ore 10 di questa mattina, e vi parteciperà il vicesindaco di Torino Guido Montanari a nome della giunta, che ha, poi, rivisto la sua posizione dopo una (probabilmente) frettolosa scelta di sfilarsi dall’appuntamento in seguito a un’uscita dell’ex senatore Maurizio Gasparri che aveva dichiarato: «È l’ennesimo tentativo giustificazionista con l’intento di ribaltare verità storiche».

L’obiettivo del convegno sarà quello di analizzare, sul piano di una corretta metodologia storiografica e politologica, gli effetti della istituzione del Giorno del ricordo e del suo inserimento tra le feste civili della Repubblica.

Quella delle foibe è una tragica vicenda; viene ormai stabilmente raccontata dai media in una versione parziale e italocentrica, ma richiede, al contrario, il riconoscimento della complessità del contesto. Parteciperanno Alessandro Sandi Volk, Marco Barone, Bruno Segre, Nicola Lorenzin, Davide Conti, Claudia Cernigoi, Alessandra Kersevan e Gabriella Manelli.

A soli sette chilometri di distanza, nel tardo pomeriggio, si svolgeranno in corso Cincinnato, nei pressi del villaggio degli esuli giuliano-dalmati, due cortei in memoria dei martiri delle foibe organizzati da CasaPound e Forza Nuova. Quest’ultima, che ha dimostrato ripetuta vicinanza nei confronti di Luca Traini dopo i fatti di Macerata, ha esultato sui social: «Con buona pace dell’Anpi, noi ci saremo. Forti, fieri e disciplinati a commemorare il sacrificio dei nostri connazionali vittime dell’odio partigiano».

Alle 15, un’ora prima del raduno neofascista, sempre in corso Cincinnato, militanti antifascisti dei Vallette e Lucento sfileranno in corteo «contro ogni fascismo», una manifestazione promossa all’interno di una due giorni contro la strumentalizzazione del Giorno del ricordo.

Ieri, a rinfocolare un clima già teso, ci ha pensato Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che, dopo aver fatto visita alla lapide dedicata ai martiri delle foibe di corso Cincinnato, ha voluto bacchettare il direttore del Museo Egizio per i biglietti agevolati rivolti alle coppie arabe. «Questa è discriminazione al contrario», ha detto Meloni.
Il direttore Christian Greco è sceso in strada per replicare: «State strumentalizzando il museo a fini politici. L’Egizio è di tutti, cerco solo di avvicinare le persone alla cultura. Noi le agevolazioni le facciamo per tutti: manifesterete anche perché giovedì faremo entrare gli studenti a quattro euro?».