Alle dieci di martedì sera un funzionario di polizia lancia un plotone di agenti in assetto anti sommossa in una stretta via di Torino che porta in piazza santa Giulia, uno dei polmoni del divertimento notturno cittadino. Vengono travolti uomini, donne, tavolini, giovani studenti che non riescono a fuggire e si rifugiano dentro i locali.

Trenta secondi di panico, durante i quali la folla ondeggia come due settimane prima in piazza san Carlo: è il momento culminante di una calda serata d’estate, iniziata alle otto di sera con l’arrivo di diverse camionette del reparto mobile, il cui compito era, dirà poi un comunicato della Questura, «il normale servizio di controllo straordinario, finalizzato a reprime fenomeni di illegalità». In un primo momento la presenza delle camionette appare dimostrativa, perché dopo circa un’ora se ne vanno. Rimane un avamposto in borghese composto da quattro agenti che, riconosciuti dalla folla, vengono aggrediti. Volano spintoni e insulti, e un’agente è colpita: i quattro sono poi espulsi dalla piazza.
Così, gli uomini del reparto mobile che se ne erano andati tornano in piazza e dopo pochi minuti scatta la rappresaglia.

I dehors di tre locali sono rasi al suolo. Piazza Santa Giulia si trova a cento metri dal centro sociale Askatasuna, così le «colpe» della movimentata serata finiscono sugli antagonisti. Che però in origine non erano nemmeno presenti, ma poi arrivano e si mettono in prima fila. È una storia che si ripete quella di piazza Santa Giulia, perché solo due settimane fa i militanti del centro sociale cacciarono una pattuglia in borghese: differentemente da allora questa volta alle spalle dei giovani di Askatasuna l’altra sera si è saldata la massa dei consumatori tradizionali.

Nell’occhio del ciclone finiscono i protagonisti della sciagura di piazza san Carlo: questore e sindaca. Che avevano inquadrato nella vendita abusiva di alcolici la causa del ferimento di oltre mille persone, nonché la morte di una giovane donna, durante la finale di Champions League. In poche ore Chiara Appendino viene accusata di squadrismo da una parte, e di troppa vicinanza con i centri sociali dall’altra: l’ideologia un po’ di destra e un po’ di sinistra la pone in una tenaglia senza scampo.

Solo due giorni prima in realtà si era schierata durante un lungo intervento: «I cittadini che, non solo non supportano, ma si rivoltano contro le forze dell’ordine che contrastano i venditori abusivi sono un chiaro segnale di inciviltà. Esprimo quindi netta e ferma condanna verso episodi di inciviltà come questo e come quello della scorsa settimana in Piazza Santa Giulia, e ringrazio per il loro lavoro le forze dell’ordine, alle quali la città continuerà a dare tutto il supporto necessario».

Ma, dopo gli scontri di martedì sera, il gruppo consigliare del M5S emette un comunicato in cui prende le distanze dall’operare delle forze dell’ordine, e quindi dalla sindaca. Parole pesanti in cui si esprime preoccupazione per la gestione dell’ordine pubblico. È la prima frattura politica fra la sindaca e la sua maggioranza.  Marco Grimaldi, consigliere regionale di Sinistra Italiana vive nel quartiere Vanchiglia e martedì sera era presente, commenta: «Non abbiamo condiviso dall’inizio l’impostazione dell’ordinanza comunale, perché secondo noi da un lato non risolve i problemi di sicurezza e di congestione di alcune aree pubbliche. Nessuno di noi ha mai pensato di lanciare campagne di disobbedienza o di ritenere legittimi atteggiamenti offensivi e aggressivi verso la polizia municipale. Tuttavia ci domandiamo cosa c’entrano i poliziotti in assetto antisommossa con il rispetto di un dispositivo amministrativo? Non basterebbero dei controlli della polizia municipale sui venditori abusivi? Sono giustificabili i controlli a tappeto sui consumatori effettuati con una tenuta e dei metodi che non possono che generare paura e inquietudine nelle persone? In questa situazione, per quanto le cariche indiscriminate in mezzo alla “movida” siano intollerabili, non abbiamo alcuna intenzione di prendercela con dei singoli agenti e troviamo ancora più grave che le scelte sbagliate di sicurezza e gestione amministrativa di questi fatti si siano scaricate su gente inerme e cittadini».

Dopo un lungo silenzio la sindaca Chiara Appendino ha espresso solidarietà agli agenti feriti e ai cittadini ed ha concluso sottolineando che «a seguito di un confronto con il Questore e il Prefetto, abbiamo avuto la conferma che si è trattato di un servizio straordinario che non si ripeterà con le modalità viste in piazza Santa Giulia».