Il recente concerto di solidarietà per i cinque licenziati dalla Fiat di Pomigliano, il nomade del Vesuvio coi suoi bonghetti ha scatenato l’entusiasmo popolare con le sue ritmiche contagiose, approdate in un disco che scatena l’argento vivo e abbatte i muri di ogni genere, tutte le barriere artistiche, linguistiche e geografiche, spaziando dall’Africa all’Argentina, dalle sonorità caraibiche a quelle più orecchiabilmente pop. Dopo sei anni, ecco Patatrac!, il nuovo cd di Tony Cercola, percussautore partenopeo, esponente di rilievo del Neapulitan Power sonoro. Ironica e pacifica la canzone che dà il titolo all’album, Patatrac!, su etichetta Interbeat, contiene otto inediti e quattro vecchi successi ripescati dal passato e rivisitati da artisti emergenti scovati nelle cantine, nelle piazze, nei club.

L’album, scritto con Gino Magurno, autore e musicista ex Vox Populi e Quelli della notte, che firma anche gli arrangiamenti e la produzione artistica degli inediti, è impreziosito da artisti del calibro di Eugenio Bennato in Tiemp’ tiemp, Mimmo Cavallo e la brasiliana Lea Costa in Ojos, l’argentina Rosarillo in Mi opio e Compasion, ma anche da talenti non ancora noti al grosso pubblico ma scoperti da Tony in una sorta di scouting in giro per l’Italia e non solo. I catanesi Original Sicilian Style (in Nera nera), la romana Roberta Albanesi (in Patatrac), il cantautore siracusano Ugo Mazzei ( in Compasion e ‘E caì ‘e caì), il libico Esharef Ali Mhagag (in Pila pila), il romano Paky Palmieri e il senegalese Laye Ba (in Lumumba), gli italo spagnoli Max Russo and Divinos (in Mambo rai), i romani Wireframe (in Song inspiration), rappresentano artisti di notevole sensibilità come i napoletani Malacrjanza, ascoltati per caso mentre rifacevano, in un sottoscala, Babbasone in questa versione ragamuffin. Antonio Esposito (questo il suo vero nome ma ha scelto come pseudonimo la località della periferia vesuviana) ha tenuto lezioni di ritmoterapia per ragazzi disabili, ha partecipato agli ultimi live di Pino Daniele insieme alla sua band storica e ha ripreso un percorso di ricerca con Gino Magurno apprestandosi ad ultimare lo spettacolo teatrale dal titolo Tu, tu che mestiere fai?, una sorta di concept concert ( in tour italiano a fine anno).

Un concerto dove le canzoni si susseguono attraversando l’incredibile storia di un ragazzo di provincia e della sua strada verso la completa realizzazione da superbo musicista, ispirato alla sua fortunata autobiografia Come cambiare il mondo con una buatta. In breve tempo Tony Cercola si trovò catapultato sui più grandi palchi d’Italia, e non solo, prima al fianco di grandi artisti, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Bryan Ferry, Dario Fo, poi con un proprio percorso musicale che lo vede protagonista in prima persona con la sua world music. Lo spettacolo, che vede in scena anche Gino Magurno, Gianni Migliaccio e l’attrice Carmen Di Marzo, è infarcito di aneddoti e momenti di teatro che si alternano a canzoni di successo degli artisti con cui Tony ha collaborato e ai brani più significativi del suo repertorio, il tutto sostenuto da proiezioni video che contestualizzano la storia di Tony nella realtà sociale che lo circonda.