Il Tav è un nervo scoperto per il governo gialloverde. Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, attacca il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani («la mangiatoia è finita»), ma è all’interno della coalizione di maggioranza che manca una visione univoca.

«Mi sporco le mani da quando sono nato. Uso con i soldi pubblici del Mit la stessa attenzione che usavano i miei genitori per gestire le poche risorse familiari. Tajani e tutti gli altri che blaterano sul Tav, si mettano l’anima in pace. La mangiatoia è finita!». Così, ieri, Toninelli su Twitter ha replicato a Tajani, che mercoledì (dopo la visita al cantiere francese dell’alta-velocità a Saint-Martin-La-Porte, accompagnato dal governatore dem del Piemonte Sergio Chiamparino) aveva rilanciato: «Bloccare la Torino-Lione sarebbe una scelta scellerata».

A non pensarla come il ministro pentastellato è il sottosegretario leghista del suo stesso dicastero, Armando Siri: «I soldi pubblici non si devono sprecare, ma le grandi opere si possono fare e si debbono fare pretendendo che non ci siano sprechi. Non è che fare le grandi opere significhi alimentare una mangiatoia». E ha, poi, aggiunto: «Nel contratto di governo c’è scritto che avremmo ridiscusso l’opera verificando costi e benefici ed è quello che stiamo facendo. Questo non significa uno stop».

Sul crinale «mangiatoia sì, mangiatoia no» è esplosa una nuova polemica. «Si può essere d’accordo o meno sulla Tav ma, intanto, quelli che sono d’accordo non blaterano, espongono le proprie ragioni. Se si sceglie di non farla – ha dichiarato Graziano Delrio, capogruppo dei deputati Pd ed ex ministro delle Infrastrutture – non ci si nasconda dietro presunte “mangiatoie” che di certo Toninelli non ha trovato in eredità da me, e che se fossero vere vanno denunciate in Procura e non in un tweet».

Tajani, in qualità di vicepresidente di Fi, si augura un futuro cambio di colore a Palazzo Chigi: «Questo è un governo contro natura e lavoriamo per la nascita di un governo di centrodestra» perché «non possiamo permettere di avere infrastrutture sovraccariche di veicoli su gomma, siamo per la Tav». Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Fi: «Se Toninelli e i 5S continuano così, non finisce la mangiatoia ma finisce la ricchezza degli italiani».

Il premier Giuseppe Conte, finora, non si è sbilanciato: il traccheggiamento non potrà durare in eterno. «Stiamo esaminando tutti gli aspetti, costi e benefici. La sintesi la faremo tra un po’ in termini risolutivi, in Consiglio dei ministri». Queste le sue ultime «democristiane» dichiarazioni.