Prima che l’analisi costi-benefici sia ufficialmente pubblicata bisognerà aspettare la fine del mese. La parte tecnica (matematico-economica) è stata completata dalla commissione guidata dal professor Marco Ponti. È lunga 80 pagine ed è negativa, soprattutto per la parte relativa al flusso merci. Manca l’analisi giuridica con cui sarà comparata. «Sta arrivando, la stanno concludendo» ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.

Ieri, il titolare del Mit ha commentato sui social la manifestazione svoltasi sotto la Mole. «Bella e civile la piazza di Torino per il Tav. Erano 10mila, 20mila persone? Bene, noi, come governo, dobbiamo stare attenti ai numeri perché poi quell’opera dovrebbero pagarla in 60 milioni, Lampedusa compresa». Secondo Toninelli «bisogna evitare fallimenti sia pubblici che privati, come avvenuto anche di recente, vedi il caso della linea Av tra Francia e Spagna che passa sotto i Pirenei e che era pure molto più economica».

Poi, ha concluso: «Benvenute tutte le manifestazioni civili e democratiche. Il governo ha, però, il dovere di usare al meglio i soldi di tutti gli italiani». Checché ne dicano gli alleati gialloverdi il Tav sarà nelle prossime settimane un elemento di attrito in seno al governo. Il M5s torinese con la sua capogruppo in Comune, Valentina Sganga, non lo nasconde: «Trovare una sintesi per dare attuazione al contratto di governo con chi dice di tifare per il Tav e sostiene che la Torino-Lione si debba fare a prescindere dall’esito dello studio econometrico è oggettivamente complicato».