Avvolti in mantelli neri, senza volto, con gli occhi coperti e misteriosamente proiettati verso un magnetico orizzonte. Sono ombre nella notte che si aggirano furtive I tre briganti di Tomi Ungerer (Nord Sud li ha riproposti qualche anno fa e c’è anche un corto d’animazione a far rivivere le sue tavole). Procedono nella vita malandrina senza inciampi, compiendo indisturbati una serie di malefatte, fino a quando non si imbattono in una ragazzina orfana, Tiffany. Bionda e fiduciosa, con il suo primo sonno accanto a loro senza paura, scalderà il loro cuore, cambiando per sempre le sorti di quel trio infernale di banditi e facendo la gioia di molti trovatelli. E’ questo senz’altro il libro più celebre di Tomi Ungerer, il grande illustratore, autore per l’infanzia e fumettista, scomparso all’età di 87 anni a Cork, dove viveva. Nato a Strasburgo nel 1931, Ungerer ha anche un altro volto: quello del pubblicitario geniale che sferzò la guerra in Vietnam (lavorò a New York, in Canada e in Irlanda) e che bersagliò molti politici con la sua satira, ultimamente anche il presidente Donald Trump. Negli anni Sessanta, la sua lotta in punta di matita (colorata) si diresse soprattutto contro il razzismo e l’artista ha affiancato, con i suoi manifesti, le battaglie per il disarmo nucleare, Amnesty International, Reporter senza frontiere.

Fra le sue pubblicazioni per i bambini – sempre nutrite da una potente vena umoristica – c’è anche L’uomo della luna. Un pallido ragazzotto che se ne sta accoccolato malinconicamente sul pianeta, bramando una sua discesa in basso, fra deserti, mari e montagne. Da lassù, il mondo degli bipedi terrestri sembra un paradiso di lussureggianti amicizie, ma una volta sbarcato fra loro, dovrà ricredersi.

Un’altra storia che ha albergato in molti scaffali dei lettori più piccoli è quella dell’orsetto Otto e dei suoi due compagni di gioco, David e Oskar. Erano tutti inseparabili fino ai giorni della guerra e dei rastrellamenti nazisti. Otto: autobiografia di un orsacchiotto  (Mondadori) racconta i ricordi di quel peluche confezionato in Germania, finito poi sul tavolo di un rivenditore, usurato dal tempo e intristito dalla solitudine. Ma c’è il lieto fine e il ricongiungimento dei vecchi amici di un’epoca lontana. Nella sua città natale, a Strasburgo, dal 2007 è stato inaugurato il “Center for Illustration – Tomi Ungerer”: il primo museo francese dedicato a un autore ancora vivente, con documenti vari, libri e undicimila disegni di questo prolisso artista che ha dato alle stampe più di 140 libri, facendo incetta di prestigiosi premi.