Qualche tempo fa, Tiziano Tononi dichiarò come la sua idea di musica fosse imprescindibile dall’avere «una workshop band dal suono sempre e comunque riconoscibile, che ha un centro al quale si aggregano, condividendo l’idea di fondo e apportando nuove idee, altri musicisti e tutti insieme ci si indirizza verso una direzione ben definita». Solo pochi anni dividevano quelle parole dall’uscita del primo album a suo nome, datato 1989, sorta di prova generale di tutto lo sviluppo della carriera del batterista milanese. Allora erano gli & The Future Ancestors a fargli compagnia, primo gruppo mobile sia nel nome sia nella formazione e al quale seguiranno, tra i tanti e chiamati a districarsi nella trame free e new thing di Ornette e Coltrane e del southern country-blues degli Allman Bros. Ora quell’album rivede la luce in cd ed è subito all’ascolto un sussulto, che si proietta, al di là dell’emotività che traspare dalle parole del batterista e e riverbera nel cluster improvvisato e organizzato di musicisti come Gianluigi Trovesi, Daniele Cavallanti, sodali di lungo corso, e della cantante e performer scozzese Maggie Nichols.