Nell’inconsistenza di una campagna elettorale combattuta, si fa per dire, tutta sul terreno delle destre populiste, Marco Cappato irrompe alzando il tiro e lanciando l’hashtag #TiVotoSeTiImpegni. Il giorno dopo aver incassato l’importante ordinanza con la quale la Corte d’Assise di Milano lo ha assolto dall’accusa di aver rafforzato la volontà di morire di Dj Fabo e ha rinviato alla Consulta l’articolo 580 c.p. che vieta l’aiuto al suicidio, ritenendolo in contrasto con la nostra Costituzione, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni lancia un appello «a tutti i candidati di tutti i partiti» per «impegnarsi su 9 grandi temi della scienza e delle libertà, dalla ricerca sulle staminali alla cannabis, dall’eutanasia al miglioramento genetico, dalla fecondazione assistita ai diritti delle persone con disabilità».

Perché, che lo si voglia o no, la prossima legislatura dovrà necessariamente misurarsi con le nuove frontiere del diritto conquistate nelle sedi istituzionali europee o nelle aule di tribunale italiane. Tra le quali potrebbe essere compresa anche la libertà di «decidere quando e come morire», se la Consulta accoglierà le obiezioni dei giudici milanesi che nell’ordinanza, secondo l’interpretazione di alcuni giuristi, la annoverano tra i diritti propri della persona – e non solo nel caso specifico di Dj Fabo – a prescindere dallo stato di malattia e di sofferenza.

Inoltre, come ha detto ieri Emma Bonino durante un incontro elettorale per la lista +Europa, la «pressione dei cittadini» inevitabilmente farà «breccia nella politica, convincendola», oltre alla «grande sponda» offerta dall’«Europa, soprattutto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo».

In una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera con l’avvocata Filomena Gallo, che ha coordinato il collegio legale di difesa, Mina Welby e Marco Gentili, Marco Cappato ha poi lanciato anche un allarme sui rischi che corre la legge sul biotestamento appena entrata in vigore. «Molti comuni non hanno le informazioni necessarie, o non le forniscono ai cittadini», riferiscono i vertici dell’associazione Coscioni mentre comunicano che fino ad oggi ben «14 mila persone hanno redatto e depositato un testamento biologico con il modulo da noi messo a disposizione».

Eppure nei giorni scorsi il ministro dell’Interno Minniti ha esaudito la richiesta che l’associazione gli aveva inoltrato ed ha diramato una circolare a tutti i Comuni italiani con le disposizioni per identificare chiaramente le modalità di autenticazione e conservazioni delle Dat e per darne comunicazione pubblica.

Non molti Comuni però si sono adeguati. Motivo per il quale l’associazione radicale ha indetto per il 21 aprile una giornata di mobilitazione, mettendo a disposizione notai con i quali autenticare il proprio testamento biologico.