Tim e Open Fiber invece di parlare di matrimonio come spera chi immagina la rete unica per la fibra si trovano divise in Tribunale e pronte a una battaglia non breve. La causa non è recente e risale a marzo quando l’Antitrust ha multato Tim per 116 milioni di euro. Ora, dalla trimestrale di Tim, emerge anche l’entità della richiesta pari a 1,5 miliardi di danni. Open Fiber accusa Tim di tutta una serie di pratiche illecite in «investimenti sulla fibra e persino la «diffusione di voci circa un interesse di Tim ad acquisire Open Fiber». Tim «si costituirà in giudizio contestando le argomentazioni, giudica le argomentazioni alla base della richiesta al tribunale di Milano «risibili» e risponderà con un’uguale e contraria denuncia per concorrenza sleale; la richiesta di danni sarà, si apprende da fonti vicine al gruppo, di importo equivalente se non superiore.
L’Authority era stata netta, al termine della sua istruttoria aveva accertato che Tim aveva cercato di ritardare lo sviluppo della fibra nella sua forma più innovativa, il Ftth, nelle aree dove ce ne sarebbe stato più bisogno. Un comportamento «particolarmente grave – scriveva l’Agcm nella sentenza – in una situazione che vede il nostro Paese già strutturalmente indietro, penultimo, seguito solo dalla Grecia». Solo il ravvedimento finale, aver bloccato gli investimenti nelle aree bianche, ha evitato che la multa fosse ancora più pesante: oltre 400 milioni ridotti a 116.