Personaggi assediati dalla neve che, come dice il titolo, è la materia prima del film. Potremmo essere dalle parti dell’atmosfera di un romanzo di James Henry Chase, non fosse che siamo in Italia, tra le montagne, dove Donato sta viaggiando, scrutando il paesaggio e la cartina. Poi carica in macchina la dark lady, la donna del destino, quella che nei romanzi di Chase porta dritto all’inferno, una ragazza incrociata sulla strada, buttata giù dall’auto di un duro che la minaccia. La fa salire sulla sua auto e con lei inizia l’esplorazione dei luoghi che fanno parte di un suo oscuro progetto, alloggiando negli hotel, fermandosi nei bar ed accumulando una serie di indizi che fanno crescere la suspense nel nulla delle montagne innevate.

Non sparatorie, né fughe dai poliziotti, che anzi controllano patente e libretto – tutto a posto – e raccomandano di stare attento alle strade ghiacciate. Lui in ogni caso la pistola la tiene nel cruscotto, ma alla prima occasione la getta nella neve. E cosa sarà quel ritaglio di giornale che conserva tra le sue cose e parla di una rapina al blindato portavalori? Un po’ alla volta la dark lady si rivela una perfetta doppiogiochista ma anche un po’ pentita, non si sa quanto fino alla fine, nel suo altalenare tra quel suo uomo manesco e malavitoso spacciatore di coca (neve sì, ma che tipo di neve?) e questo ragazzo strapazzato dalla vita: sono Roberto De Francesco che riesce fin dalla prima scena a creare attesa e muovere l’immaginazione e Esther Elisha (Là-bas, Take five di Guido Lombardi e tanto teatro).

Pur senza motel vicino alla palude o country bar (anzi, ce n’è anche qui) tra la presenza fantasmatica dei paesini coperti di neve e addirittura dei cimiteri imbiancati spiccano i pochi attori ma di buona tradizione teatrale come Massimiliano Gallo, Angela Pagano e Antonella Attili. Stefano Incerti che faceva incedere il suo Verificatore-Liquidatore, trasmetteva in Complici del silenzio gli orrori della dittatura argentina e imponeva in Gorbaciof una figura in perpendicolare discesa, qui si misura con un thriller ghiacciato (scritto con Patrick Fogli), dove i colpi di scena sono per lo più già avvenuti nella vita di ognuno e qui si tratta di chiudere i conti con il destino.