Sono passati dall’autoprodursi i dischi registrati nel salotto di casa a un’etichetta – la Carosello – distribuita da una major, Universal. TheGiornalisti sono uno dei «casi» tipici del nuovo pop italiano, nati da una sorta di limbo territoriale tra la musica indie e quella mainstream. Completamente Sold out è il bizzarro titolo del loro quarto album in uscita venerdì 21 ottobre: «In realtà – spiega Tommaso Paradiso che con Marco Antonio Musella e Marco Primavera forma il trio capitolino insieme dal 2009 – abbiamo semplicemente unito i titoli di due pezzi presenti nel disco. Sembra ironico, ma se poi uno va a vedere, Sold out, parla di un funerale. Quindi tutto diventa tragicomico». Canzonette certo, leggere ma non vuote e con arrangiamenti e melodie tipicamente anni ’80. Merito del produttore Matteo Cantaluppi – deus ex machina degli Ex-Otago e del nuovo Bugo: «Lui è perfetto – spiega Paradiso – perché abbiamo idee simili. Quando compongo i pezzi li mando prima a lui e poi al gruppo».

Un anno fa ha scritto la hit di Luca Carboni Luca lo stesso: «Oltre alla band io sono anche autore per altri, sotto contratto per la Universal. Insieme a Calcutta, Petrella, Faini e altri ci si vede per scrivere brani e poi la casa discografica decide a chi affidarli. Quel pezzo è stato dato a Luca che poi ho scoperto essere un grande fan dei TheGiornalisti…».

Suoni e metriche fuori dal coro, talvolta metafore: «Così posso finalmente seppellire la pioggia e fare tutto quel che ho sempre fatto ora anche con te», recita un verso di Vieni e cambiami la vita: «Sì, per questo utilizziamo anche termini tipici romani, che mescoliamo all’inglese». Il nuovo disco – il tour di supporto partirà il 5 novembre da Bologna – per il trio vuole essere una «ribellione contro il risparmio di sentimenti». «Più semplicemente è che oggi abbiamo come paura di esibire i nostri sentimenti. Magari piangiamo al cinema per un film che ci fa commuovere, ma se lo facciamo nella vita reale veniamo presi per pazzi. Ci si corteggia con gli emoticon su whatsapp, ma dovremmo avere il coraggio di affrontare la realtà».

Come si sopravvive alla crisi del disco? «Si può campare bene, certo non ci si compra la casa. Ora non si contano più le copie vendute, valgono i download e le visualizzazioni su YouTube». In realtà è tutto più selettivo: «Eh sì, ora non puoi permetterti di sbagliare un singolo». E – ammettono – : «Devi essere bravo a captare le tendenze. Non devi certo copiare cose già esistenti. Deve essere un mix di fantasia e mestiere. Un po’ come tutta la vita».