The Squad, la squadra, il gruppo di parlamentari progressiste formato da Alexandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Rashida Tlaib e Ayanna Pressley, ha riconfermato saldamente la posizione al Congresso, nonostante i ripetuti attacchi del presidente e della peggiore destra americana.

LE QUATTRO DEPUTATE sono solo il nucleo del fiorente movimento progressista alla Camera, che ha ottenuto la rielezione insieme a Pramila Jayapal di Washington e Mark Pocan del Wisconsin. A loro si sono aggiunti altri due candidati sostenuti da Justice Democrats, il gruppo progressista che aveva contribuito a far eleggere The Squad nel 2018: i neo eletti Jamaal Bowman di New York e Cori Bush del Missouri.

Marie Newman nel Terzo distretto congressuale dell’Illinois, non è ancora stata confermata ma è il candidato in testa.

«In Minnesota, sappiamo che le persone organizzate batteranno sempre il denaro organizzato – ha scritto Omar su Twitter – Stasera, il nostro movimento non ha semplicemente vinto. Abbiamo guadagnato un mandato per il cambiamento. Nonostante gli sforzi esterni per sconfiggerci, abbiamo ancora una volta battuto il record di affluenza alle urne. Nonostante gli attacchi, il nostro sostegno è solo cresciuto».

Oltre a spingere il partito democratico ad assumere posizioni sempre più progressiste, le deputate sono state spesso bersaglio di attacchi violenti, di minacce di morte o di insulti misogini e mai difese dal presidente Trump, che non nasconde il fastidio per la loro presenza alla Camera.

IL SOSTEGNO alle deputate progressiste, per Alexandria Ocasio-Cortez, si è tradotto in quasi 30mila voti in più rispetto a quelli guadagnati nelle primarie del 2018. E non è l’unico membro della squadra ad aver visto un sostanziale aumento dei voti a suo favore: anche Omar ha ricevuto circa 30mila voti in più rispetto alle primarie del 2018 e Tlaib ha aumentato il totale dei suoi voti di quasi 44mila preferenze. Questi dati, insieme all’allargamento ai neo eletti socialisti, sono il segnale evidente del gradimento delle politiche e delle prassi della Squadra.

L’elettorato statunitense, così profondamente polarizzato, ha poi dato al Paese la sua prima senatrice transgender, Sarah McBride in Delaware, e il suo primo membro del Congresso gay afroamericano, Ritchie Torres a New York.