Lungo la costa del Texas l’uragano Harvey sta provocando danni enormi, in special modo nell’area di Houston, la città più popolosa dello Stato, dove la pioggia ininterrotta che non accenna a finire sta peggiorando gli allagamenti che bloccano le vie di accesso alla città e rendendo difficili i soccorsi. La quantità di pioggia che ha portato Harvey è stata descritta dai meteorologi «un evento senza precedenti».

È presto per fare il calcolo delle vittime, ma al momento si contano cinque persone morte. I due aeroporti della città sono chiusi, alcuni ospedali sono stati evacuati così come un’emittente televisiva locale, interi quartieri sono senza corrente elettrica, migliaia di persone hanno lasciato le proprie case; si parla di 30mila sfollati e il pericolo non è passato.

«Non ne siamo ancora fuori – ha detto Elaine Duke, il ministro facente funzioni dell’Homeland Security – Harvey è ancora pericoloso».

Greg Abbot, governatore del Texas, ha invitato i cittadini a stare lontani da strade e autostrade: «Sono state chiuse 250 autostrade» ha spiegato in una conferenza stampa, sottolineando come siano stati attivati oltre 3mila uomini della guardia federale e nazionale e come gli aiuti stiano arrivando da tutti gli Stati, dalla California a New York.

Abbott ha anche ringraziato Trump dandogli un 10 e lode per la gestione dell’emergenza: «Stiamo ricevendo tutto ciò di cui abbiamo bisogno», ha detto in più interviste il governatore, sostenitore di The Donald al fianco del quale si è schierato nella lotta alle città santuario che difendono i diritti dei migranti.

Le grandi emergenze derivate da una catastrofe naturale sono da sempre un mezzo politico, che ha definitivamente affossato Bush junior con l’uragano Katrina, ad esempio, il cui anniversario cade proprio in questi giorni.

O, al contrario, hanno dato una spinta propulsiva come avvenuto per Obama con l’uragano Sandy, che aveva travolto il nord della East coast pochi giorni prima delle elezioni del 2012.

Ora Trump e i suoi sostenitori all’interno del partito repubblicano vedono la pioggia che sta flagellando il Texas come un’occasione per risollevare un po’ quell’indice di gradimento in caduta libera che affligge la sua presidenza. Oggi Trump andrà in Texas, quasi fuori tempo massimo, ma non ad Houston «per non interferire con le operazioni di soccorso», fa sapere Abbott senza dare ulteriori dettagli sul dove sarà il presidente nella sua doverosa visita.

The Donald è comunque molto attivo su Twitter, dove si è ripetutamente vantato per i successi raggiunti nella gestione dell’emergenza durante questo devastante uragano.