È stato un risveglio da incubo per la città di Bruxelles, colpita da diversi attentati nella mattinata di ieri. Il bilancio è di 34 morti e di 200 feriti. Colpiti l’aeroporto di Bruxelles Internazionale dove poco prima delle 8 del mattino almeno due kamikaze si sono fatti esplodere nella hall delle partenze. Un’ora dopo una bomba è esplosa nella metropolitana nella stazione di Maelbeek, nel cuore del quartiere europeo, durante l’ora di punta.

L’azione, rivendicata dall’Is, è avvenuta a soli tre giorni dall’arresto di Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto del commando che la sera del 13 novembre ha fatto 130 morti nella capitale francese. Non si possono escludere possibili legami fra i gli attentanti di questo martedì mattina e l’arresto di venerdì scorso di Salah Abdeslam, che tramite il suo avvocato si è detto pronto a collaborare con le autorità belghe e francesi.

Numerose le perquisizioni durante la giornata, soprattutto nel quartiere di Schaerbeek dove a gennaio scorso era stato trovato il covo in cui erano state preparate le cinture esplosive utilizzate a Parigi la sera del 13 novembre. Almeno due persone sarebbero state fermate ed almeno cinque sono attualmente ricercate. I legami fra i presunti coordinatori degli attentati di Parigi (fra cui figura Mohamed Abrini, amico d’infanzia di Salah, tutt’ora in fuga) e gli attentanti di Bruxelles di questo martedì mattina non sono state convalidate ma nemmeno escluse da Frederic van Leeuw, procuratore nazionale del Belgio, durante una conferenza stampa. Questa giornata ha segnato un «prima e un dopo» nella storia del Belgio, ha affermato Charles Michel primo ministro belga, annunciando 3 giorni di lutto nazionale.

Kamikaze all’aeroporto

Sono le otto del mattino all’aeroporto internazionale Zaventem, il più importante di tutto il Belgio, quando il commando entra nella hall d’ingresso dell’aeroporto. Due attentatori si fanno esplodere, il primo vicino al banco controlli della compagnia statunitense American Airlines, il secondo poco distante. Le telecamere di sorveglianza riprendono tre sospetti: il terzo – un uomo con un cappello – è tutt’ora ricercato. Diversi ordigni sono poi stati disinnescati nel corso della giornata.
La doppia esplosione avrebbe causato la morte di almeno 14 persone e il ferimento di circa un centinaio di passeggeri. L’aeroporto è stato chiuso per tutta la giornata di ieri e lo sarà anche oggi e i voli deviati verso gli aeroporti di Liegi e di Lille, in Francia.

L’attacco alla metropolitana

Sono da poco passate le 9 del mattino quando l’esplosione di un ordigno sulla linea 1 della metropolitana provoca la morte di almeno 20 persone e il ferimento di un centinaio di passeggeri. L’esplosione è avvenuta nella stazione di Maelbeek nel cuore del quartiere europeo e poco distante dalla sede del governo belga.La tensione è rimasta alta durante tutta la giornata, con due falsi allarme bomba all’Ulb, l’università pubblica di Bruxelles, e all’ospedale di Saint-Pierre, nel cuore del centro città dove numerosi feriti delle stazione metrò sono stati ricoverati.

I legami con l’arresto di Salah

I due attentati arrivano a soli tre giorni dall’arresto di Salah Abdeslam, avvenuto venerdì scorso a Molenbeek, nell’ambito dell’inchiesta sugli attentanti di Parigi del novembre scorso. L’unico sopravvissuto del commando che la sera del 13 novembre ha fatto 130 morti si è detto pronto a collaborare con la giustizia. Gli inquirenti dovranno ora chiarire se si tratta della stessa cellula terroristica di cui faceva parte Salah, i cui presunti coordinatori o fiancheggiatori sono tutt’ora in fuga. Di questi giorni l’identificazione dell’artificiere Najim Laachraoui (ricercato sotto il falso nome di Soufiane Kayal) autore delle cinture esplosive di Parigi e secondo gli inquirenti possibile artificiere degli ordigni esplosi all’aeroporto di Zaventem e nel metrò di Bruxelles.Si dovrà poi stabilire se questi attentati erano da tempo in programma, ed in che modo l’arresto di Salah abbia potuto accelerare i piani dei terroristi.

Una città spettrale

Ritorno al livello massimo di allerta per tutta l’area metropolitana di Bruxelles (4 su 4, «minaccia seria e imminente»). Fin dalla mattina le autorità belghe avevano invitato i cittadini a restare nelle proprie abitazioni. È tornata massiccia la presenza dei militari e dei blindati, pesantemente armati, sulle strade della capitale europea. Chiuse le scuole, i musei, le università e gli uffici. Chiusa la rete metropolitana e le stazioni ferroviarie e ferma tutta la rete dei trasporti pubblici cittadina.