Nuove tensioni tra Marocco e Algeria, dopo che l’agenzia di stampa marocchina Map ha diffuso una nuova mappa «adottata dalla Lega Araba che include i territori occupati del Sahara Occidentale all’interno dei confini del Marocco».

«UNA ROZZA MANIPOLAZIONE e l’ennesimo inganno da parte del Marocco» ha affermato all’agenzia Aps l’inviato algerino per il Sahara Occidentale, Amar Belani, aggiungendo che «la pubblicazione è un tentativo di aumentare la tensione in vista del prossimo vertice arabo, previsto per il prossimo marzo ad Algeri».

Lunedì 27 dicembre la Lega Araba ha effettivamente inviato a tutti gli stati membri un memorandum in vista del prossimo vertice con una mappa che, però, non menziona i confini del Sahara Occidentale, mentre secondo Map l’organizzazione panaraba avrebbe indicato «di adottare questa mappa con i confini definitivi del Marocco». Se da una parte Rabat non ha risposto alle accuse di Algeri, dall’altra il segretariato della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha inviato ieri una nota sollecitando a «riprendere l’unica mappa ufficiale (presente anche sul sito) riconosciuta dalla Lega degli Stati arabi, che è oggetto di consenso», cioè quella che non definisce alcuna appartenenza al Sahara Occidentale.
L’Algeria si prepara ad ospitare l’importante vertice del prossimo marzo, con all’ordine del giorno la causa palestinese e il ritorno al piano di pace arabo del 2002, in un contesto segnato da iniziative di normalizzazione con Israele intraprese da alcuni paesi arabi, tra cui il Marocco.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI Ramtane Lamamra ha dichiarato in un’intervista al quotidiano Al-Quds Al Arabi della volontà di alcune parti di voler «boicottare il vertice», un’azione premeditata da parte di tutti i paesi firmatari degli “Accordi di Abramo” ormai allineati «politicamente e militarmente alle posizioni di Tel Aviv».

I rapporti tra i due paesi sono definitivamente precipitati dallo scorso agosto quando Algeri ha deciso di «interrompere le relazioni diplomatiche con il Marocco», a causa «delle continue azioni ostili di Rabat contro il paese», come ribadito in questi giorni da Lamamra.
Il riferimento è al recente summit di fine novembre tra Marocco e Israele – che ha sancito il primo accordo per la fornitura di armi tra Israele e un paese arabo – nel quale il ministro degli Esteri di Rabat, Nasser Bourita, ha di nuovo espresso le sue preoccupazioni «per il ruolo svolto dall’Algeria nella regione e il suo riavvicinamento con l’Iran».
Ma le frizioni sono legate principalmente al Sahara Occidentale, territorio occupato illegalmente dal Marocco, con Algeri che sostiene il Fronte Polisario, riconosciuto legittimo rappresentante delle istanze del popolo Saharawi dall’Onu.

QUANTO ALLE CRESCENTI accuse nei confronti di Rabat sulla violazione dei diritti umani nei territori occupati e nelle carceri contro attivisti e detenuti saharawi, la relatrice speciale delle Nazioni unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Mary Lawlor, ha sottolineato, lo scorso venerdì, che le autorità marocchine potrebbero subire sanzioni perché «hanno l’obbligo di proteggere l’attivista saharawi Sultana Khaya», agli arresti domiciliari dallo scorso novembre 2020 e vittima di continue minacce, torture e violenze da parte della polizia marocchina.

«IN UN COLLOQUIO TELEFONICO Sultana Khaya mi ha detto essere reclusa da oltre un anno in condizioni di salute precaria, senza la possibilità di potersi curare, e di essere vittima di continue violenze come un recente caso di stupro – ha indicato la Lawlor –, una condizione che risulta inaccettabile per un regno che si definisce democratico, ma che reprime con la tortura e la violenza attivisti politici e oppositori».

Errata Corrige

Sahara Occidentale, mappa della discordia: Algeri attacca, la Lega Araba si smarca. E sui diritti umani violati nel regno anche la relatrice Onu solleva il caso di Sultana Khaya, l’attivista ai domiciliari che denuncia di essere stata stuprata e perseguitata: «Andrebbe protetta»